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Gazzetta Ufficiale

«Marò, si apre fase nuova». Via De Mistura

La svolta è annunciata dal ministro degli Esteri Mogherini. Si punta ad arrivare a strumenti internazionali, quali l’arbitrato, tramite anche una nota già inviata

 Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini,
 intervenendo con il ministro della Difesa
 Roberta Pinotti, nel corso di una audizione
 delle commissioni estere congiunte di Ca-
 mera e Senato a Palazzo Madama sul caso
 dei Marò, riferisce che «si apre una fase
 nuova», la «procedura internazionale», già
 avviata con l’invio di una nota verbale.

L’Italia quindi punta, nel caso di una mancanza di riscontri, ad utilizzare strumenti internazionali, quali l’arbitrato. «Il 18 aprile scorso l’Italia ha inviato una nota verbale alle autorità indiane, la quinta in due mesi, ricevuta da Delhi il 21 aprile, in cui si riconferma il richiamo all’immunità funzionale» di Girone e Latorre e al «diritto internazionale», ha spiegato la responsabile della Farnesina, ricordando che «dopo due anni c’è ancora una divergenza sulla giurisdizione. Divergenza che ho potuto constatare anche all'Aja il 25 marzo scorso». Con la nota «chiediamo l’avvio di un exchange of views (uno scambio di vedute) sulla disputa e il ritorno dei marò in Italia. Nel caso in cui non si raggiungesse in tempi ragionevoli, per questa via, una soluzione accettabile, si ricorrerà a strumenti internazionali di risoluzione delle dispute in base alle norme internazionali», ha aggiunto il ministro aprendo quindi la strada all'arbitrato internazionale. «Abbiamo deciso di far rientrare a Delhi l'ambasciatore italiano, Daniele Mancini» per seguire «la nuova fase» decisa dall'Italia sul caso con l’avvio della procedura internazionale, ha aggiunto Mogherini.

La nuova fase, ha aggiunto Mogehrini, «esaurisce quella in cui ha operato Staffan de Mistura che voglio ringraziare a nome del governo per la dedizione e l’instancabile impegno con cui ha seguito la vicenda». Le fa eco la responsabile della Difesa Pinotti: «Siamo usciti dall’alveo bilaterale, per innalzare il contenzioso a livello internazionale: siamo ancora aperti a discutere con gli indiani» ma «non abbiamo altra via che ricorrere all'arbitrato». «Non accettiamo un processo indiano di cui non riconosciamo la validità», ha poi rimarcato il ministro. «Ricordo solo che ad oltre due anni dall'incidente, a fronte di un atteggiamento da parte dell'India dilatorio, manca ancora un atto di accusa valido» nei confronti dei due fucilieri di marina, ha sottolineato il ministro spiegando che il «governo italiano ha dovuto interrogarsi su una situazione che lo stesso presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha definito incomprensibile».

24-04-2014

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