Napolitano: «Decido io quando dimettermi»
Così il Presidente della Repubblica nel suo discorso durante la Cerimonia del ventaglio, al Quirinale. «Se rimangono le diffidenze le riforme rischiano di naufragare»
Si è svolta martedì mattina, al Palazzo del Quirinale, la tradizionale cerimonia di con- segna al Presidente della Repubblica, Gior- gio Napolitano, del "Ventaglio". E nel suo discorso, il capo dello Stato ha parlato di “premature” e “poco interessanti” le previ- sioni sulla durata del mandato del presi- dente della Repubblica.
La consegna del tradizionale “ventaglio” è avvenuta da parte del Presidente dell’Associazione Stampa Parlamentare, Alessandra Sardoni, alla presenza dei componenti del Consiglio direttivo, degli aderenti dell’Associazione e di personalità del mondo del giornalismo. Nel corso della cerimonia, dopo l’intervento di Alessandra Sardoni, ha preso la parola il Presidente Napolitano.
«Non esercitatevi in premature e poco fondate - e forse poco interessanti - ipotesi e previsioni al riguardo», ha detto quindi Napolitano ai giornalisti della stampa parlamentare alla cerimonia al Quirinale. «Io sono concentrato sull’oggi». Passando poi al capitolo riforme, Napolitano sottolinea: «Se rimangono le diffidenze rischiano di naufragare». «Le ostilità (alle riforme costituzionali, ndr) sono dettate da una pregiudiziale diffidenza e contestazione nei confronti di parti politiche nel campo opposto. Diffidenza e contestazione che pregiudicherebbero ancora una volta l’esito della riforma della seconda parte della Costituzione». |