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Gazzetta Ufficiale

Dopo Fifa e Ue, anche l'Uefa è contro Tavecchio

Il governo del calcio mondiale sul candidato alla Figc: «Allertata la nostra task force contro il razzismo». Anche Bruxelles si schiera. E nei club monta il dissenso

 Dopo Fifa e Ue, anche l'Uefa si schiera
 contro il candidato alla presidenza della
 Federcalcio Carlo Tavecchio: «Tutte le fe-
 derazioni associate alla Uefa hanno sotto-
 scritto la risoluzione "European Football
 United Against Racism" con la quale si so-
 no impegnate a raddoppiare i loro sforzi
 per eliminare il razzismo dal calcio».

Il candidato alla guida del calcio italiano resta quindi nell'occhio del ciclone per la sua uscita sugli stranieri e le banane, oltre a quella sulle donne "handicappate" rispetto ai maschi. Lunedì c'era stato l'attacco della Fifa: «Figc indaghi su parole Tavecchio». È così che il governo del calcio mondiale era sceso in campo per chiedere chiarezza in merito alla gaffe sugli extracomunitari del candidato alla successione di Giancarlo Abete. «Le sue frasi hanno allertato la nostra task force contro il razzismo e la discriminazione».

Il caso è nato venerdì scorso, quando nel corso dell’assemblea della Lega nazionale dilettanti di cui è presidente, Tavecchio ha detto tra le altre cose che «le questioni di accoglienza sono un conto, quelle del gioco un altro. L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che “Opti Poba” è venuto qua, che prima mangiava le banane, adesso gioca titolare nella Lazio e va bene cosi. In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree». Dichiarazioni che hanno scatenato un putiferio tale che nemmeno le scuse dello stesso Tavecchio sono riuscite in qualche modo a placare.

E come detto, ora interviene anche la Federcalcio internazionale, che nella lettera spedita alla Figc, chiede quindi «di adottare le misure appropriate per indagare e decidere sulla questione e riferire successivamente alla Fifa». La Fifa spiega inoltre, nella missiva, di aver «ricordato alla Federcalcio italiana che la lotta contro il razzismo è di massima priorità». Ma critiche e preoccupazione sulla candidatura di Tavecchio vengono espresse anche dalla Commissione europea che loda il richiamo della Fifa e sottolinea che «la non discriminazione è la pietra angolare della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea» e che quindi «il razzismo e ogni altra forma di discriminazione non devono avere posto nel calcio».

Intanto, guardando in casa nostra, il fronte contro Tavecchio si allarga: dopo la Fiorentina, infatti, anche la Sampdoria toglie il suo appoggio al candidato favorito fino a tre giorni fa: «Così non si può continuare. La Lega di Serie A non può far finta di nulla: i presidenti devono rivedersi al più presto e rivalutare la posizione, altrimenti rischiamo il commissariamento della Figc». A dirlo è Massimo Ferrero, il presidente dei blucerchiati, sul sito del club. Ma c'è chi lo difende (Zamparini, numero del Palermo a parte): «Io sono grato a Carlo Tavecchio che mi ha aiutato quando sono arrivato dall’Africa e sono stato abbandonato da un procuratore. Non mi sento offeso dalle sue parole, i razzisti sono altri». A dirlo è Jospeh Minala, giocatore camerunense della Lazio.

È poi lo stesso Tavecchio a confermare che non intende fare un passo indietro: «Ho l’appoggio delle Leghe, vado avanti con la mia candidatura alla presidenza della Federcalcio. E ora lotta a ogni discriminazione nello sport. Ho prestato molta attenzione agli accadimenti di questi giorni e alle posizioni espresse dai media in merito alle parole da me impropriamente usate, senza alcun intendimento offensivo, in occasione dell'assemblea di venerdì scorso - sottolinea Tavecchio in una nota -. Ne ho tratto molti insegnamenti che ho voluto condividere con i rappresentanti delle componenti che sostengono la mia candidatura a presidente della Figc, ricevendo dagli stessi piena conferma del loro sostegno. Ciò mi conforta e mi induce a ribadire l’impegno per la piena attuazione del mio programma in caso di mia elezione alla presidenza  federale. In questi giorni ho apprezzato la diffusa sensibilità dell’opinione pubblica sui temi della discriminazione razziale e mi auguro che si possa partire proprio da questa sensibilità per dare avvio a un capillare programma di educazione sportiva e a forme di lotta contro ogni discriminazione nello sport finalmente efficaci, come da tempo ho realizzato nell'ambito della Lega Nazionale Dilettanti che presiedo dal 1999».

Intanto, l’altro candidato alla presidenza federale Albertini via Twitter si schiera: «Prendiamo posizioni chiare su lotta alle discriminazioni, promozione dell’integrazione, contrasto a violenza e corruzione #pallaalcentro».

29-07-2014


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