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Gaza, tregua finita. Rapito soldato israeliano

Il cessate il fuoco era scattato alle 7 ma nel corso della mattinata piovono altri razzi e bombe. L'Onu contro Tel Aviv (che intanto richiama altri 16mila riservisti)

 È scattata alle 7 di venerdì mattina un ces-
 sate il fuoco umanitario di almeno 72 ore
 a
Gaza tra Israele e Hamas. L’annuncio è
 del Dipartimento di Stato americano. Ma le
 bombe hanno ripreso presto a uccidere. In-
 tanto l’Onu attacca Tel Aviv per le morti
 dei civili (oltre 1440) e Netanyahu richiama
 16mila riservisti.

«Hamas e tutti i movimenti della Resistenza (palestinese) hanno accettato un cessate il fuoco umanitario di 72 ore che sarà rispettato se l’altra parte (Israele, ndr) osserverà anch’essa il cessate il fuoco», affermava in mattinata un portavoce a Gaza. Tuttavia Israele continuerà le sue operazioni difensive contro i tunnel creati da Hamas durante la tregua di 72 ore: lo aveva chiarito il segretario di Stato americano, John Kerry. Giovedì il premier israeliano Netanyahu, durante l’apertura della seduta del governo, annunciava: «Distruggeremo i tunnel di Hamas con o senza tregua».

Come detto, quindi, la tregua non ha retto. Nonostante il cessate il fuoco scattato stamane alle 8:00, le ostilità non sono mai veramente terminate infatti, con lanci di razzi da parte di Hamas e cannoneggiamenti da parte dell'esercito israeliano. ​E già si sono contati i primi morti: la tv satellitare al-Jazeera riferisce che quattro palestinesi sono stati uccisi in un raid israeliano nel sud della Striscia di Gaza, circa tre ore dopo l'inizio della tregua. I morti a Gaza - secondo fonti palestinesi - sono saliti a circa 1440, un bilancio più pesante dell'operazione Piombo Fuso del 2008-2009.

Ma non solo. «Iniziali indicazioni suggeriscono che un soldato israeliano è stato rapito da terroristi» nella Striscia. La conferma è di un portavoce militare israeliano. «Due soldati israeliani sono rimasti uccisi stamane in un incidente con terroristi. Sono stati investiti dall’esplosione di un kamikaze palestinese nella zona di Kerem Shalom: episodio da cui è scaturito il rapimento dell’ufficiale israeliano dato per disperso e probabilmente prigioniero a Gaza». Un’alta fonte militare avrebbe poi riferito che il possibile rapimento del soldato israeliano è stato condotto «in uno scontro vicino ad un tunnel» e che «è stato favorito da un attentatore suicida».

Si è provato quindi a far tacere le armi dopo che nella Striscia, al 23esimo giorno di guerra, il bilancio dei morti e dei feriti è sempre più drammatico, tanto che l’Alto Commissario Onu per i diritti umani Navi Pillay ha accusato oggi gli Usa di fornire «artiglieria pesante a Israele» con una spesa di «quasi un miliardo per creare una protezione contro i razzi a beneficio dei civili israeliani ma non di quelli palestinesi». Quindi ha sottolineato che Hamas e Israele «commettono gravi violazioni dei diritti umani, che potrebbero costituire crimini contro l’umanità». In particolare lo Stato ebraico, che «deliberatamente» viola il diritto internazionale.

01-08-2014

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