Balducci, sequestro di immobili per 13 mln
Coinvolto nelle inchieste su G8 e «grandi appalti», la Guardia di Finanza del comando provinciale di Roma ha confiscato anche quote societarie e conti bancari
Ancora guai per Angelo Balducci, al centro delle indagini condotte dalle Procure di Ro- ma, Firenze e Perugia sulla cosiddetta «cricca» degli appalti legate alle inchieste su G8 e «grandi appalti»: venerdì la Guar- dia di Finanza del comando provinciale di Roma ha confiscato immobili di lusso per un valore di 13 milioni di euro.
Stando a fonti di stampa, sono state sequestrate anche automobili, quote societarie e conti bancari. L’ex provveditore alle Opere pubbliche di Roma nonché presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici torna così sulle prime pagine della cronaca nazionale. Con il medesimo provvedimento di confisca il Tribunale di Roma ha altresì applicato ad Angelo Balducci la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di tre anni, con obbligo di soggiorno nel Comune di Roma per il medesimo periodo, riconoscendone così la «pericolosità sociale, quale soggetto dedito a traffici delittuosi e che vive abitualmente con i proventi di attività illecite».
La confisca è stata disposta dal Tribunale di Roma - Sezione Misure di Prevenzione - e riguarda l’intero patrimonio accumulato nell’ultimo decennio dalla famiglia Balducci, come ricostruito dalle analisi economico-finanziarie condotte dagli investigatori del nucleo di polizia tributaria di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica della Capitale.
Secondo le accuse, Balducci, con altri funzionari pubblici ed imprenditori, dal 1999 in poi, avrebbe consentito la metodica assegnazione ad un numero chiuso di imprese favorite, in primis quelle di Diego Anemone, di rilevantissimi appalti pubblici, tra cui anche quelli relativi ai cosiddetti Grandi Eventi (Mondiali di Nuoto 2009, Vertice G8 all’Isola de La Maddalena, Celebrazioni del 150esimo Anniversario dell’Unità d’Italia). |