Paura della povertà per un italiano su tre
Lo scrive il Censis in uno studio. Codacons aggiunge: dal 2007 persi 80 miliardi di consumi (-3.300 euro annui a famiglia). Tra i settori più colpiti l'alimentare
Il 33% degli italiani teme di diventare po- vero. E solo il 30% sente di avere le spalle coperte dal sistema di welfare, mentre la percentuale sale al 58% in Spagna, 61% nel Regno Unito, 73% in Germania e 74% in Francia. Così il Censis nella relazione «Diario della transizione». Il Codacons: dal 2007 ad oggi -80 miliardi di consumi.
Stando quindi al Censis, in un contesto così difficile, con crescita e occupazione che non ripartono, gli italiani pensano sia essenziale proteggersi in caso sopravvenga una malattia, la perdita del lavoro o semplicemente per fronteggiare le spese impreviste. Ed è così che il 44% risparmia per far fronte ai rischi sociali, di salute o di lavoro, il 36% perché è il solo modo per sentirsi sicuro, il 28% per garantirsi una vecchiaia serena. Da qui il boom di contanti e depositi bancari (aumentato di 234 miliardi di euro negli ultimi sette anni), con le consistenze totali passate dai 975 miliardi di euro del 2007 a una massa finanziaria di 1.209 miliardi nel marzo 2014 (+9,2% in termini reali).
Nello stesso periodo sono aumentati anche i soldi accantonati con assicurazioni e fondi pensione: +125 miliardi di euro (+7,2%). E le polizze vita sono tornate a funzionare come salvadanaio per molti italiani: i premi raccolti sono aumentati da 63,4 miliardi di euro nel 2007 a 86,8 miliardi nel 2013 (+21,3% in termini reali). Azzerati i consumi (-7,6% dal 2007 a oggi), dimezzati gli investimenti immobiliari (dalle 807mila compravendite di abitazioni del 2007 alle 403mila del 2013), ecco che fine hanno fatto i soldi degli italiani.
Proprio sul fronte dei consumi, Codacons scrive che i consumi in Italia hanno fatto registrare un calo drammatico dal periodo pre-crisi ad oggi. Dal 2007 ad oggi i consumi in Italia sono scesi della maxi-cifra di 80 miliardi di euro. Ciò significa che ogni famiglia in 7 anni ha ridotto mediamente gli acquisti per oltre 3.300 euro, ossia una riduzione dei consumi pari a più di 1.300 euro pro-capite, neonati compresi. Tra i settori più colpiti dai tagli di spesa operati dalle famiglie troviamo i trasporti (-23%), abbigliamento e calzature (-17%), mobili per la casa ed elettrodomestici (-12%). Ma si riducono anche i consumi primari, con gli alimentari che scendono in 7 anni del -11,5%. Nello stesso periodo raddoppia il numero dei disoccupati: se nel 2007 il tasso di disoccupazione registrato dall’Istat era di poco superiore al 6% (6,1%), oggi siamo al 12,6%. I disoccupati sono così passati da 1.506.000 del 2007 ai 3.220.000 del 2014, ossia 1.714.000 cittadini senza lavoro in più in soli sette anni. |