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Gazzetta Ufficiale

Ebola, in due sono in quarantena in Lombardia

Si tratta di un medico una ostetrica che hanno lavorato in Sierra Leone: sarebbero rimasti esposti al virus. A New York, intanto, nuovo caso: positivo altro dottore

 Un chirurgo e un'ostetrica italiani, entram-
 bi sospettati di essere stati esposti oltre il
 dovuto al contagio del virus Ebola in Afri-
 ca, sono stati reimpatriati e sono a casa in
 Lombardia sotto controllo sanitario, una
 sorta di quarantena a scopo precauziona-
 le. Intanto negli Usa: a NY, Craig Spencer,
 medico di 33 anni, è risultato contagiato.

I due italiani, rispettivamente di settanta e trent'anni, avrebbero lavorato da giugno alla settimana scorsa con l'associazione "Cuamm medici con l'Africa" a Pujeun, in Sierra Leone, uno dei tre paesi più colpiti dall'epidemia. Durante il lavoro, per una violazione dei protocolli sanitari che non sarebbe imputabile a loro, sarebbero rimasti esposti al rischio. Per questo devono ora rimanere chiusi in casa fino ai primi di novembre. Per loro misure di precauzione quindi, riferiscono dal Servizio igiene pubblica dell'Asl di Milano, in quanto hanno un fattore di rischio in più di contagio, ma questo rischio è basso. Per questo è sufficiente che stiano in isolamento a casa, e non in ospedale. Gli esperti dell'Asl stanno comunque monitorando costantemente Setti Carraro e Maretti, sia per via telefonica sia chiedendo loro di misurare costantemente la febbre, almeno 2-3 volte al giorno.

Intanto, negli Usa, Craig Spencer, un medico del New York Presybterian, è risultato contagiato al rientro dall’Africa, dopo una missione con l’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere. Spencer ha lasciato dieci giorni fa la Guinea e da due giorni ha cominciato ad accusare malessere e stanchezza. È stato ricoverato d’urgenza giovedì mattina al Bellevue Hospital, il centro sanitario di Midtown Manhattan attrezzato per ricevere pazienti altamente contagiosi. Già partita la caccia alle persone che sono state in contatto col paziente negli ultimi giorni. Due amici e la sua fidanzata del medico sono stati messi in quarantena, ma stanno bene, mentre un tassista che l’ha avuto a bordo non è stato in stretto contatto e non è considerato a rischio.

C'è poi una buona notizia: Nina Pham, la prima infermiera contagiata dopo aver assistito Eric Thomas Duncan (il paziente “zero” Usa, morto l’8 ottobre a Dallas), è guarita ed è stata dimessa dai National Institutes of Health di Bethesda, nel Maryland (alle porte di Washington), dove la 26enne era stata trasferita il 16 ottobre.

23-10-2014

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