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L. Stabilità: via libera (con riserva) dall'Ue

La Commissione europea premia gli sforzi fatti dal governo. Ok anche a Parigi. Tuttavia «non sono escluse nuove procedure: congiuntura non evita rischi di sanzioni»

 Bruxelles premia Roma e Parigi per gli ul-
 teriori sforzi nell’andare incontro alle ri-
 chieste dell’Unione europea: nessuna boc-
 ciatura dei progetti di Legge di Stabilità,
 che superano la prima prova Ue. Intanto,
 martedì sera, il Consiglio dei ministri ha
 approvato la nota di variazione al Def:
 deficit al 2,6%.

La Commissione non ha rilevato quindi «gravi violazioni» delle regole nei piani di bilancio 2015, tuttavia non è ancora pronta promuovere a pieni voti: il commissario agli Affari economici Jyrki Katainen rimanda al giudizio completo a novembre. Non sarà però più lui ad occuparsi del dossier: dal primo novembre il controllo dei conti pubblici passerà nelle mani del socialista francese Pierre Moscovici, ed in molti sperano che la linea del rigido rispetto delle regole si ammorbidisca.
Da noi il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, parla di «dialogo aperto» con la Commissione che segna anche i tratti di una nuova Europa. «Il riconoscimento della sostanziale coerenza del nostro budget con il quadro regolatorio dell’Unione europea vuol dire che anche l’Europa è sulla strada della crescita e della creazione di nuova occupazione».

Ad ogni modo, «il fatto che non abbia riscontrato serie deviazioni dalle regole del Patto, non significa che i piani lo rispettano appieno, non pregiudica la nostra analisi finale e non esclude che la Commissione possa adottare procedure nell'ambito del Patto». A specificarlo è il commissario agli Affari economici Jyrki Katainen, parlando all'indomani del via libera dato dalla Commissione Ue alle manovre di Italia e Francia. Secondo Katainen, inoltre, le riforme italiane messe sul tavolo sono importanti, ma ancora da attuare. «L'Italia sta facendo cambiamenti importanti, ora bisogna vedere se saranno attuati». E sottolinea: «La congiuntura non evita il rischio di sanzioni. La situazione economica è cambiata in quest'ultimo anno, ma non possiamo cambiare retrospettivamente gli impegni - sottolinea il commissario - quindi non cambiamo le regole per quest'anno, e se mi chiede se i Paesi eviteranno sanzioni per quest'anno a causa delle prospettive cambiate, la risposta è no».

29-10-2014


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