M5S, via due deputati: espulsi Artini e Pinna
L’accusa: «Non hanno restituito i soldi di diaria e eccedenze degli stipendi parlamentari». La difesa: falso. Il voto: 70% per il sì. In serata Grillo li riceve
«Impegni e rimborsi». È questo il titolo del post con cui viene annunciato, sul blog di Grillo, la consultazione online sull’espulsione dei deputati Massimo Arti- ni e Paola Pinna. L’accusa: «Non hanno restituito i soldi di diaria e eccedenze de- gli stipendi parlamentari». L'esito è scon- tato: espulsi con quasi il 70%.
Alla votazione hanno partecipato 27.818 iscritti certificati. I sì sono stati 19.436 pari al 69,8%, i no 8.382 pari al 30,2%. Una delegazione di deputati del M5S, guidata da Massimo Artini, in serata ha incontrato Grillo per avere «chiarimenti» sul post del blog del leader 5 stelle. Già nel pomeriggio, Pinna si era difesa: «Io le regole le ho sempre rispettate, i soldi li ho restituiti come previsto. Sono loro che le stanno violando visto che», sulla procedura di espulsione, «non stanno passando per l'assemblea come previsto da Statuto M5S». «Sanno benissimo che ho restituito - scrive lei - abbiamo chiesto dei chiarimenti rispetto al blog sulla adesione a "tirendiconto" e stiamo solo aspettando delle risposte. Tutti i bonifici sono sul mio blog fino al mese di settembre, 'paolapinna.it'. Non è vero che non ho restituito, anzi: ho rendicontato fino a settembre, tre mesi in più rispetto all'aggiornamento dei dati sul blog di Grillo». Dunque, sul blog, «c'è scritto il falso, io la restituzione l'ho fatta puntualmente. Tutti i documenti, comprese le contabili dei bonifici, sono caricate sul mio blog». I soldi restituiti da Pinna sono «in parte andati al fondo per le Pmi», come previsto dal Movimento, «e in parte alla Caritas, perché ho ritenuto necessario che anche chi non possiede un'impresa, chi è disoccupato, venisse aiutato. Io li ho dunque destinati, in parte, anche alle persone che non possono rivolgersi a una banca per chiedere dei soldi e non hanno accesso a quel conto» per le Pmi. «Io le regole le ho sempre rispettate, loro le stanno violando», ribadisce Pinna. In particolare, precisa di aver versato al fondo per le Pmi «la parte dello stipendio da restituire, come previsto dal codice di comportamento, mentre l'avanzo dei rimborsi di soggiorno a Roma, la cosiddetta diaria, l'ho destinata alla Caritas per aiutare chi sta peggio di chi ancora ha la possibilità di chiedere un prestito». Nel dibattitto anche di Parma Federico Pizzarotti: «Spero che qualcuno riprenda lucidità e si fermi in tempo. Non ho sacrificato parte della mia vita per vedere accadere tutto questo». Così Pizzarotti su Twitter, dopo l'annuncio della procedura di espulsione per due deputati del Movimento 5 Stelle.
Nel post con la consultazione si leggeva: «Chi non restituisce parte del proprio stipendio come tutti gli altri, non solo viola il codice di comportamento dei cittadini parlamentari M5S, ma impedisce a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro oltre a tradire un patto con gli elettori. I cittadini deputati Massimo Artini e Paola Pinna stanno violando da troppo tempo il codice di comportamento dei Parlamentari M5S sulla restituzione di parte dello stipendio liberamente sottoscritta al momento della loro candidatura senza la cui accettazione non sarebbero stati candidati. Finora, con i 10 milioni di euro restituiti dagli altri cittadini parlamentari, il MoVimento 5 Stelle ha creato lavoro con i fatti, finanziando la nascita di nuove imprese, uno sbocco per ragazzi disoccupati. Nelle prossime settimane sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico saranno disponibili (finalmente...) i moduli per presentare la propria idea imprenditoriale e vedersela finanziata con parte degli stipendi dei cittadini parlamentari M5S (stiamo aspettando l’ultimo regolamento attuativo, se non si daranno una mossa faremo un altro sit-in davanti al al Ministero). Chi non restituisce parte del proprio stipendio come tutti gli altri, non solo viola il codice di comportamento dei parlamentari M5S, ma impedisce a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro». E ancora: «Massimo Artini invece da gennaio ha applicato un sistema di rendicontazione personale dove, mancano all’appello 7.000 euro. Nonostante i solleciti del capogruppo e dello staff ad attenersi alle regole, come potete verificare , il cittadino deputato Artini continua a non utilizzare il portale online per le rendicontazioni e quindi a non restituire i rimborsi spese. La mancanza di parola rispetto alle regole del codice di comportamento e verso gli altri eletti in Parlamento è evidente ed è una situazione che non può più continuare. Ti si chiede per questo di esprimerti sulla permanenza di Pinna e di Artini nel Movimento 5 Stelle». |