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Pil: crescita zero. Disoccupazione a 13,2%

Lo dice l’Istat: si arresta il calo del prodotto interno lordo Min. I senza impiego toccano record stoico. Min. del Lavoro: +7,1% di contratti a tempo indeterminato

 A ottobre 2014 gli occupati sono 22 milioni
 374 mila, in diminuzione dello 0,2% rispet-
 to al mese precedente (-55 mila) e sostan-
 zialmente stabili su base annua. Il tasso di
 disoccupazione è pari al 13,2%. Lo dice
 l’Istat. Intanto il Ministero del Lavoro co-
 munica che i contratti a tempo indetermi-
 nato aumentano del 7,1% sul 2013.

Stando quindi all’Istituto Nazionale di Statistica, il tasso di occupazione, pari al 55,6%, diminuisce di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali mentre aumenta di 0,1 punti rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 410 mila, aumenta del 2,7% rispetto al mese precedente (+90 mila) e del 9,2% su base annua (+286 mila). Il tasso di disoccupazione, come accennato, arriva dunque al record storico: 13,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,0 punti nei dodici mesi.
I disoccupati tra i 15 e i 24 anni sono 708 mila. L'incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età è pari all'11,9%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,7 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, è pari al 43,3%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,9 punti nel confronto tendenziale.
Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente (-32 mila) e del 2,5% rispetto a dodici mesi prima (-365 mila). Il tasso di inattività si attesta al 35,7%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti su base annua.

In mattinata, poi, il Ministero del Lavoro fa sapere di aver registrato un andamento positivo dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, pari ad oltre 400mila nuovi contratti, con un aumento tendenziale del 7,1% rispetto ad un anno prima, concentrato nei settori dell'industria e dell'agricoltura, mentre diminuiscono gli avviamenti nel settore dei servizi, tranne che nell'istruzione, che presenta più di 17mila nuovi contratti a tempo indeterminato. L’indicazione emerge dai dati forniti dal Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie sull'avviamento di nuovi rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato relativi al 3° trimestre del 2014. Complessivamente, gli avviamenti di rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato sono stati 2milioni 474mila, con un aumento del 2,4% rispetto al 3° trimestre del 2013.
I rapporti di lavoro a tempo determinato rappresentano circa il 70% dei nuovi contratti, con un incremento dell'1,8% rispetto al terzo trimestre 2013. Questa tipologia contrattuale soddisfa in particolare le esigenze dell'agricoltura per circa 460mila contratti, con un aumento rispetto al terzo trimestre 2013 del 10,6%.
I contratti di apprendistato crescono del 3,8%, confermando, pure in termini più contenuti, la tendenza che si era già evidenziata nel secondo trimestre, nel quale avevano fatto registrare un balzo del 16%.
Le cessazioni dei rapporti di lavoro sono state 2milioni 415mila, con una dinamica di +0,9% rispetto all'anno precedente, dovuta ad una crescita delle cessazioni a termine dei contratti a tempo determinato (che rappresentano il 65% del totale delle cessazioni); per tutte le altre tipologie contrattuali si riscontra un andamento in diminuzione.
Tra le cause di cessazione si evidenzia un deciso aumento di pensionamenti (+55%), riscontrabili nel settore dell'istruzione, ed una diminuzione del 3,3% dei licenziamenti, che costituiscono il 9% di tutti i rapporti di lavoro cessati.
Questi dati, in continuità con quelli relativi al 2° trimestre, confermano che il cosiddetto decreto Poletti, convertito nella legge 78/2014, ha prodotto l'esito che era auspicabile, cioè un incremento dei contratti a tempo indeterminato e dei contratti di apprendistato.
I dati completi delle Comunicazioni Obbligatorie relativi al 3° trimestre 2014 saranno diffusi con la Nota trimestrale mercoledì 4 dicembre.

Intanto sul fronte della crescita, l'Istat fa sapere che «la stagnazione proseguirà per il quarto trimestre del 2014». Nel dettaglio, precisa l’Istituto nazionale di statistica, la variazione congiunturale reale del Pil prevista per il quarto trimestre «è pari a zero con un intervallo di confidenza compreso tra +0,2% e -0,2%». Per l’intero 2014 l’istituto di statistica conferma la stima diffusa il 3 novembre scorso di una contrazione dello 0,3% «a sintesi di un contributo negativo della domanda interna al netto delle scorte, condizionata dalla brusca caduta degli investimenti, e di un modesto aumento del contributo della domanda estera».

28-11-2014


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