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Il viaggio di Cristo. Risonanze poetiche di un’eco interiore

 Un testo incisivo, profondo e denso di te-
 sori nascosti. Tra frasi e parole, all’insegna
 del Natale, è stato fonte di sollievo e di se-
 renità. Le radici, nell’invisibile, faranno
 crescere l’albero, metafora e trasfigurazio-
 ne ad indicare un cambiamento interno, ri-
 conoscendosi.

 Nella splendida e suggestiva cornice della
 Basilica di San Lorenzo in Lucina di Roma,
 il 20 dicembre si è potuto vivere un pome-
 riggio all’insegna dell’introspezione e dello
 sguardo rivolto in alto. Il Viaggio di Cristo, testo scritto da Claudio Proietti e interpretato da Barbara Scoppa e Simone Ciampi ha influenzato l’animo del pubblico. Attraverso una scrittura fluida l’autore ha accompagnato ognuno dei presenti verso un piglio interno particolare. Un modo diverso di leggere un viaggio, di intraprendere un cammino che può essere spiegato e vissuto sotto chiavi differenti.

La musica, curata da Santo Tringali al pianoforte, è stata ottimo sottofondo. Ha portato lontano. Impetuosa e calma, è sembrato di immaginare il mare. Le voci, protagoniste, hanno identificato personaggi, caratteri, le loro vite, i loro mestieri. Delineando enfasi, entusiasmo, dolore e angoscia, rassicurazioni e calma. La disperazione del distacco. Rimando di suggestioni e di dialoghi che si ricorderanno sempre. Una dimensione antica traslata su una modernità leggibile, comprensibile tra le righe, la quale colpisce e in punta di piedi raggiunge lo stato elevato dei sentimenti.

A occhi chiusi ho creato ascolto. L’ho portato dentro me quasi a concepire un mondo, una vicinanza, un contatto e una protezione per l’Anima.  Un susseguirsi di elementi e di stimoli che inducono a non perdere la forza verso ciò che sono i nostri desideri, i nostri percorsi. Scoprire il talento, ciò che è personale, per imparare ad assecondarlo e non nasconderlo. Mentre si vive emergerà. Nel donare si scopre la pace, uno stato di grazia che suggerisce perdono verso gli esseri viventi tutti. Un percorso che libera attraverso l’accettazione dell’altro. Così come nel dolore, vissuto e che si vive, si rinasce. Attraverso la fede si riconosce il sentiero giusto come nell’Amore, chiave di tutti i misteri.

L’arte, la nostra arte, vince il tempo. Ognuno trova se stesso mediante la sperimentazione dei diversi linguaggi e soprattutto ascoltando la chiamata, nel capire il perché di essa e seguirla nonostante le intemperie, vedendo con il cuore e sapendo che il destino si realizzerà. Un testo incisivo, profondo e denso di tesori nascosti, tra frasi e parole, il quale, all’insegna del Natale è stato fonte di sollievo e di serenità. Per riscoprire un contatto con una spiritualità che giorno dopo giorno, con il cavalcare frenetico, va perdendosi, riconosco e comprendo l’incontro con noi stessi, da ricostruire. Un andare verso l’altro con dignità. Con amore e cuore aperto.

Annalisa Civitelli
29-12-2014

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