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Italicum, per Renzi arriva l'ok del Senato

Scoglio superato: 184 voti favorevoli, 66 contrari (e due astenuti). La minoranza del Pd non ha votato. Il premier: «Il coraggio paga, le riforme vanno avanti»

 Dal Senato ok all’Italicum: i senatori han-
 no votato con 184 sì, 66 contrari e 2 aste-
 nuti. Ora la legge elettorale torna alla Ca-
 mera per il sì definitivo, dove il governo è
 tranquillo vista la maggioranza a Monteci-
 torio. Renzi su twitter: «E due. Legge elet-
 torale approvata anche al Senato. Il co-
 raggio paga, le riforme vanno avanti».

Ma a twittare la propria soddisfazione non è solo il premier. «Le Riforme avanzano. Italicum adesso alla Camera. Grazie @SenatoriPD #lavoltabuona», così scrive Luca Lotti. Anche la titolare delle Riforme Maria Elena Boschi è entusiasta: «Sembrava impossibile qualche mese fa, eppure la legge elettorale è ok anche al Senato. È proprio #lavoltabuona». Non usa twitter, ma è soddisfatta anche la presidente della Commissione Affari Costituzionali, Anna Finocchiaro, autrice dell’emendamento che recepisce le modifiche attuate al testo rispetto alla prima stesura: «Io credo che quella che abbiamo votato oggi in Senato sia la miglior sintesi possibile che potevamo raggiungere in questo ramo del Parlamento, con questi equilibri politici. Tutto è migliorabile, ma tutti allo stesso modo sappiamo che la riforma della legge elettorale si fa cercando il massimo consenso possibile tra le diverse forze rappresentative in Parlamento e non può rispondere ai desiderata di un solo partito».

Prima del voto non sono mancate polemiche e contestazioni. E se il senatore Gotor e gli altri del gruppo Pd hanno lasciato l’Aula per non partecipare al voto, le opposizioni hanno mugugnato rumorosamente per il coordinamento formale al testo della legge elettorale, proposto dalla presidenza. Le critiche sono state mosse da Roberto Calderoli, Vito Crimi e Loredana De Petris, perché, secondo loro, il coordinamento formale interverrebbe sui contenuti del testo.

27-01-2015

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