Quirinale, fumata nera alla prima votazione
Ultime ore frenetiche in vista dell’elezione del presidente della Repubblica. Renzi punta su Mattarella e ottiene un sì unanime dal Pd. Alta tensione con Forza Italia
«Non facciamo, né accettiamo diktat», ha detto Matteo Renzi mercoledì, alla vi- gilia del primo voto per la nomina del pre- sidente della Repubblica. E a qualche ora dal voto, il premier Renzi scioglie la riser- va e punta su Sergio Mattarella, nome che Berlusconi non gradisce. E' comun- que nera la prima fumata.
Nulla di fatto dunque come previsto al primo scrutinio. Il più votato è stato il candidato del Movimento 5 stelle Ferdinando Imposimato, con 120 preferenze, ma il numero maggiore è stato quello delle schede bianche che sono risultate 538. Si è parlato a lungo quindi della possibilità di un uomo scelto cioè al di fuori del Patto del Nazareno stretto con Berlusconi. I resoconti degli incontri del presidente del Consiglio avrebbero messo però in evidenza le distanze: Renzi punta su Mattarella, mentre Berlusconi avrebbe detto di no rilanciando con Giuliano Amato. Nella mattinata di giovedì, poi, secondo faccia a faccia tra il premier e il leader di Forza Italia.
«Sebbene il presidente della Repubblica, negli ultimi anni, sia sempre stato eletto anche con i voti di Forza Italia, questo non significa che prendiamo il nome da loro», avrebbe detto Renzi ai suoi alla vigilia della prima votazione. Nella giornata di martedì, nel corso della consultazioni al Nazareno, il premier aveva anche sottolineato l’intesa con Forza Italia: il nuovo capo dello Stato sarà un “politico” e non tecnico, con relazioni internazionali. «C’è desiderio di intesa ma senza rinunciare ai nostri valori e ideali. Il presidente della Repubblica deve essere una storia raccontabile soprattutto al nostro interno». «Come segretario» ha concluso Renzi rivolto ai suoi «non chiedo lealtà, ma una base per il senso di responsabilità e per la consapevolezza di tutti. I nostri numeri ci impongono di essere uniti e compatti».
Sempre mercoledì, Renzi ha incontrato a Palazzo Chigi Pier Luigi Bersani. Un tentativo, da parte del segretario, di capire quali margini ci siano per ricompattare il partito dopo gli scontri sull’Italicum. «Abbiamo cominciato a ragionare, abbiamo ragionato bene. La strada è ancora lunga, ci sono ancora alcuni giorni», ha detto l’ex segretario uscendo dall’incontro. E sulla questione nomi taglia corto: «Certo che ne abbiamo parlato», senza però entrare nel merito. |