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Pippo Pollina e il suo Giro d’Italia. Il cantautore mediterraneo

Fondatore degli Agricantus. Note e ritmi nostrani viaggiano per l’Europa. Poesia, ricordi, immagini, storie e dialetti, emblemi dei testi di Pollina. Dolci melodie, canzoni nelle quali risuona un po’ di noi stessi, intorno alla gradevolezza di aver assistito a uno spettacolo intellettuale, semplice e pulito.

Il sipario è aperto sugli strumenti. E’ musica. Descrivere un concerto non è proprio facile, trattandosi di testi, ascolto, occhi chiusi e ritmi che solo agli orecchi sono dedicati.
Devozione dei sensi. Di quei sensi emozionali che vanno oltre la sfera razionale.

Il Teatro Ambra alla Garbatella di Roma, lo scorso 25 febbraio, ha offerto la possibilità di vivere le canzoni di un cantautore italiano emigrato a Zurigo, Pippo Pollina. Autore e cantante mediterraneo, espressione italiana in Europa – Germania, Austria, Francia e Svizzera. Voce versatile, calda e profonda, accompagna le canzoni, mai banali e comprensibili, forgiate di rime che inducono al sogno, donando ritmo.

Il tour italiano Giro d’Italia, ha visto l’artista impegnato in altre città italiane, come Verona, Montespertoli, Grottammare, Bari, Bologna e Bientina, prima di ri-approdare nella capitale dopo anni. Pippo Pollina, grazie all’opinione della critica internazionale, è considerato uno dei più stimati esponenti della musica italiana d’autore in Europa, facendosi conoscere grazie alla pubblicazione di venti CD e ai molti tour.

Di fronte ad un pubblico raccolto, il cantautore entra in sala con una torcia, presentandosi in modo teatrale. Uscendo di scena, simula un temporale. Indossando impermeabile e cappello si incammina. Si esibisce dopo Emanuele Belloni che, con la sua chitarra acustica, apre il concerto.

Accompagnato dal sassofonista Roberto Petroli, l’artista inizia il suo viaggio. Chitarre, pianoforte e clarinetto sono basi per le note sublimi. Anche con poco la musica si eleva. Lo spettacolo, suddiviso in temi, è stato studiato nei minimi dettagli. Suggestivo e critico, denso di ricordi, immagini, presenze, gioventù, libertà, desideri, contestazione e politica. Molti gli aggettivi di cui ci siamo avvalsi, primi strumenti che hanno coadiuvato e suggerito come guidare l’idea rispetto ciò che si ascoltava e vedeva in quel momento.
 
I video proiettati, scelti per l’occasione, sono stati anticipati dalla voce narrante di Pollina. Esponendo idee, aneddoti e pensieri personali della sua vita, successivamente, ha lasciato la visione al pubblico. Si vive un po’ di storia, momenti di vita esposti da Sciascia riguardo la politica in Italia nel lontano ’86, specificamente sulla Costituzione. Un De Andrè esprime la sua idea sulla collocazione del cantautore nel panorama musicale italiano. La dissertazione sul significato del neomelodico. Gilles Delenze racconta l’amicizia vera, strana e misteriosa. Un altro video parla delle lezioni di vita, intenso e emozionante grazie alle parole di Raimon Panikkar.

Tutto ciò che si nasconde dentro un animo di una persona, la quale si esprime con una poetica distinta e elegante, laddove si respirano tradizioni, paesaggi, sapori e suggestioni.

Versi per la libertà, Laddove crescevano i melograni, Chiaramontegulfi, La Signora, L’appartenenza, Sambadio, Mare mare mare, Signore da qui si domina la valle. Questi alcuni titoli, insieme di dolci melodie che si mescolano alla necessità di espressione e di racconto e di ricercatezza, come per sfuggire allo stress, dal caos cittadino e evadere al mare. Un senso di mediterraneo, che si trascina ancora, essendo stato, Pollina, il fondatore degli Agricantus. Gruppo di musica etnica, dove la musica va oltre, si può dire ciò che si vuole con pensiero, emozione e sentimento.

Suggestiva l’unione di musica e video con la canzone Signore da qui si domina la valle. Eseguita con l’orchestra sinfonica nel 2009. Progetto ideato con il Direttore della Scuola di musica di Zurigo, dal quale, poi, è nato un DVD, Fra due isole e il film documentario. Giovani allievi e idee divergenti, che, alla fine hanno confluito in un unico posto, la musica.
Un vocabolario ampio distingue il cantautore che si forgia, appunto, di evocare con termini appropriati, giocando con gli stessi. Un senso. Sempre lo si cerca per trovare spazio interiore, trovare nuove amicizie, alcune delle quali possono nascere anche grazie a delle collaborazioni. Ospite della serata, la cantautrice romana Nina Monti. Pippo Pollina ha scritto una canzone per lei, Nel bacio e nel tormento, che l’artista interpreta con empatia. Si sono conosciuti a un concerto in Germania e da lì è nata una stima profonda. Nina Monti si sta affermando di più nel panorama musicale italiano. Una voce morbida che si affina, sempre, pulita e molto adatta all’acustico. Attualmente sta finendo di registrare il suo primo album composto di 11 brani.

Un’equipe ricca,  tra cui Massimiliano Pollina che ha gestito le luci e scritto i testi dello spettacolo e le due voci fuori campo, Julian Pollina e Mirella Lampertico.

Si può dire che scoprire talenti che fanno conoscere la nostra storia fuori dalla penisola è un atto di coraggio e costanza. Inoltre, girare per l’Italia e proporsi a nuovi fan è sempre impresa. Il nuovo spaventa, ma è piacevole ascoltare generi concreti, nostalgici e che ancora adoperano il dialetto madre, in questo caso, il siciliano, per non perdere usi e costumi che in fondo sentiamo nostri, anche fuori dal paese natio.

Unica nota negativa il leaflet in tedesco. Peccato, perché non tutti conoscono questa lingua e perché si sarebbe dovuto pensare che le informazioni bilingue potevano essere utili per tutti.

Un’esperienza ricca e emozionante. Uno spettacolo gradevole, teatrale, multimediale. Un attaccapanni e un baule dal quale uscivano oggetti dell’infanzia. Reminiscenze che la vita ci fa rievocare oggi per non perdere il filo della speranza, della semplicità e della piacevolezza di una pulizia intellettuale.

Annalisa Civitelli 

03-03-2015


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