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FUOCO SU TRE SORELLE, da A. Cechov in scena a Roma

Anno 1900. Inizio del nuovo secolo.. Tre sorelle, Masa Olga e Irina, vivono in una cittadina della campagna russa combattendo ogni giorno la noia della mediocre vita di provincia...

L’associazione culturale “Compagnia sperimentale Viviana Di Bert” ha il piacere di presentare lo spettacolo “Fuoco su Tre Sorelle”, adattamento drammaturgico della celebre pièce di Anton Cechov. Lo spettacolo, uno studio tecnico e sperimentale sul lavoro del grande drammaturgo russo, verrà presentato in prima nazionale al Salauno Teatro nel weekend dal 20 al 22 marzo. L’adattamento dello spettacolo, in assoluta fedeltà al testo originale, si colloca in un'unica unità di tempo e luogo e vede sulla scena 9 interpreti di estrema sensibilità artistica, diretti con sapienza dalla regista Di Bert, giunta ormai alla sua ventesima regia. Il costo del biglietto è: intero eu 12,00 /ridotto eu 10,00 /biglietto cortesia eu 2,00 /

Il mio scopo non è insegnarvi a recitare, il mio scopo è aiutarvi a creare un uomo vivo da voi stessi - Konstantin Stanislavskij

Anno 1900. Inizio del nuovo secolo.. Tre sorelle, Masa Olga e Irina, vivono in una cittadina della campagna russa combattendo ogni giorno la noia della mediocre vita di provincia e sognando di tornare a Mosca, città nella quale sono nate e cresciute. Figlie di un generale deceduto, da un anno, fanno parte di quell’aristocrazia russa legata alle antiche tradizioni sociali nobiliari, che fatica ad adattarsi ai cambiamenti di una società caratterizzata dall’emergere di una nuova borghesia di inizio secolo che fonda la propria crescita su ideali di progresso economico e industriale. Masa, sposatasi giovanissima con un professore di ginnasio, si innamora (proiettando la figura paterna)del generale Versinin, che frequenta la loro residenza; Olga diventa direttrice di una scuola dove insegna.. ma il lavoro non la soddisfa; Irina cambia un impiego dopo l’altro e pur di evadere accetta di sposare il giovane ufficiale Tuzenbach pur non amandolo. Tutte e tre sono insoddisfatte della loro realtà e sognano il riscatto in un mondo immaginato a Mosca (dove vivevano da piccole). Insieme a loro vive il fratello Andrej, unica loro speranza “creativa”…Ma lui arriva ad ipotecare la casa per assolvere ai suoi debiti di gioco.. perché incapace di vivere…ingabbiato in tutto ciò che rappresenta la figura di Natascia, che sposa immaginando il suo proprio riscatto dalla quotidianità.

Note di regia
Il primo incontro con questo testo avvenne molti anni fa, all’inizio dei miei studi come attrice sulle tecniche di Lee Strasberg, dove mi si chiese di lavorare sul personaggio di Olga da “Tre sorelle” di A. Cechov. Ricordo che restai profondamente “folgorata” dalla scrittura e dai personaggi che mi parvero come una SINFONIA che riusciva a SVELARE tutto il complesso percorso verso la ricerca della felicità e dell’umanità di ogni singolo individuo stretto nella complessità del sociale.
Ero troppo giovane e timida al tempo, ma ricordo con nitidezza la mia commozione nel saper che tra il pubblico del saggio, che prevedeva solo una parte del terzo atto del testo , “il nucleo”, c’erano anche gli occhi attenti della figlia del grande Lee Strasberg, Susan, che per l’occasione era stata invitata ad insegnare a Roma. Allora, ricordo, espressi dentro di me l’intenzione di rappresentare “Tre sorelle” un giorno, quando il tempo fosse naturalmente maturato.
Eccoci qua con nove interpreti che hanno deciso di intraprendere con me questo percorso di studio e realizzazione scenica.

Cechov, nei suoi lavori, toccava temi di assoluta verità e attualità con cui gli spettatori avevano quotidianamente a che fare, e questa messa in scena coincide casualmente proprio con l’anniversario del centenario della ”grande guerra” 15/18 , inoltre è un momento di globale cambiamento, in tutte le direzioni storiche geografiche e umane, di tutti i valori che questo “umano” comprende.
Questa regia, molto simbolica, vuol essere un “rituale”, un “inno” al tanto anelato disarmo esteriore ed interiore (la vita affettiva ed emozionale), disarmo ben sottolineato alla fine del testo dalla partenza di tutti i militari dalla piccola città di provincia. Nove interpreti (l’adattamento è stato fatto da me in totale rispetto al testo originale) che mi auguro possano accompagnare lo spettatore attraverso il percorso del sottotesto dei loro personaggi che, in diversa modalità, utilizzano (per la ricerca della felicità tanto anelata e bramata) l’argomento e il veicolo del “conflitto” più riconoscibile in qualsiasi cultura: l’amore. Fondamentale caratteristica di questa messa in scena sarà l’uso dello spazio scenico che rispetterà l’ideale progettuale di Stanislavskij (chiaramente adattato all’estetica contemporanea). Assenza di staticità – movimento senza fissità e lettura poligestuale delle presenze sceniche, dilatazione dei piani spaziali e ASSENZA DI ARTIFICIO. Citando le parole stesse di Stanislavskij: Quel famoso artificio per cui non ci si muove sulla battuta dell’altro. Qui tutti si muovono sempre, tranne quando si tocca il “nucleo” del testo.
Viviana Di Bert

La compagnia sperimentale Viviana Di Bert nasce nel 1999 e da allora mette in scena circa una ventina di allestimenti di grande successo, che includono lavori su Shakespeare, Wilde, Cechov e drammi antichi, ma anche lavori più contemporanei e sperimentali come lo spettacolo su Frida Kahlo, tratto dai diari della pittrice, o quello sulla letteratura di Hara Tamiki, scrittore giapponese sopravvissuto alla tragedia di Hiroshima. La Di Bert, trainer e regista del lavoro, prepara gli artisti attraverso il metodo di Lee Strasberg, portandoli ad un percorso di consapevolezza, partendo dal presupposto che il “creativo” è parte integrante alla realizzazione di un individuo. Attraverso l’insegnamento delle tecniche sensoriali e dei rituali ha dato fondamenti concreti per la comprensione della creatività insita in ciascuno e ha gettato le basi per portare ogni attore a creare in modo autonomo. Il lavoro di rilassamento collettivo e gli esercizi di comunicazione hanno generato un alto livello di sinergia nel gruppo, che si manifesta nel lavoro. Il coinvolgimento di persone con percorsi di vita e di formazione eterogenei ha dato al lavoro un carattere di grande coraggio. La compagnia è infatti composta da un lato da attori professionisti, ma anche da talentuosi appassionati, che riescono a vivere il teatro con la stessa dedizione di chi il teatro lo fa per mestiere.

Associazione Culturale
Compagnia Sperimentale Viviana Di Bert

Presenta

Fuoco su Tre Sorelle
Uno spettacolo tratto da Anton Cechov

Teatro Saluno - P.zza di Porta San Giovanni 10,Roma
20-21-22 marzo 2015
(venerdì e sabato ore 21 - domenica ore 18)

Adattamento e regia di Viviana Di Bert
Con:
Elena Capparelli,
Francesca La Scala,
Francesco Blasi, Giulia Pinzari, Giulio Gioia, Giuseppe Scialla,
Gloria Annovazzi, Stefano Pompili Rossini, Valeria De Matteis

Fuoco su tre sorelle
Teatro Salauno, Piazza di Porta San Giovanni 10
20 – 21 – 22 marzo 2015
Durata:
Costo del biglietto: intero eu 12,00/ridotto eu 10,00/cortesia eu 2,00.
Per info e prenotazioni:
teatrosalauno@gmail.com – 06/86606211

da A.CECHOV

INTERPRETI e PERSONAGGI
ELENA CAPPARELLI: MASA
FRANCESCA LA SCALA: OLGA
FRANCESCO BLASI:ANDREJ
GIULIA PINZARI: IRINA
GIULIO GIOIA:VERSININ
GIUSEPPE SCIALLA:TUZENBACH
GLORIA ANNOVAZZI: MEDICO AMICO DI FAMIGLIA
STEFANO POMPILI ROSSINI:KULYGIN
VALERIA DE MATTEIS: NATASA
ADATTAMENTO e REGIA e idea scenica: VIVIANA DI BERT
LUCI: GEMMA NUCCI

03-03-2015

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