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Apertura da Pd e Sel a Grillo. Al CorSera: «Trattiamo su Rai e reddito di cittadinanza. Tv? Ho sbagliato». Ieri Di Maio da Floris

Speranza e Vendola possibilisti su Grillo che intervistato dal CorSera dice: «Trattiamo». E poi: «Le piazze non funzionano più. Resteremo sotto il palco con la gente»

«Siamo pronti al dialogo con tutti, anche con il Pd, sul diritto di cittadinanza e sulla riforma della Rai». Così Beppe Grillo nell’intervista concessa ad Emanuele Buzzi del Corriere della Sera. Il leader politico del Movimento Cinque Stelle apre quindi al confronto sui due temi centrali, a cominciare dal «sostegno a chi perde il lavoro, a chi non lo raggiunge».

Grillo parla quindi di 780 euro al mese per chi perde il lavoro «ma varia a secondo del numero dei componenti familiari. Per questo obiettivo auspico tutte le convergenze del mondo. Bisogna capire che la povertà va affrontata come una malattia non come un reato. Se ci sono proposte, siamo aperti a qualsiasi discussione». Nell’intervista, poi, in merito alla questione della riforma della Rai, Grillo dice sì a provvedimenti che la escludano dal dominio dei partiti «purché le nostre proposte non siano bocciate a priori: ci vuole onestà intellettuale».

Possibilista poi anche sul dialogo con il presidente della Repubblica Mattarella: «Lui ovviamente deve essere al di sopra delle parti, mi sembra un garante della Costituzione molto preparato anche se non sta a me giudicare». Quindi annunci una sorta di cambio di strategia in vista del voto delle Regionali: «Le piazze non funzionano più - spiega -. Resteremo sotto il palco e staremo con la gente». E alla domanda se è pronto per un altro tour, Grillo risponde: «Non come prima: ho dei sostituti meravigliosi. Il Movimento non è una cosa che possiamo gestire solo io e Casaleggio, siamo cresciuti, abbiamo altri numeri». Da qui una considerazione sul divieto di andare in tv: «Capisco che ci sia una fetta di elettorato che si informa con i canali tradizionali. Può essere che abbia sbagliato io».

Il divieto nasceva dal fatto che Grillo sapeva bene che in tv sono necessari competenza e preparazione notevoli, perché la tv non perdona ed una risposta o confronto sbagliati può causare la perdita di molti voti in un secondo. Per questo, aveva vietato ai suoi parlamentari di partecipare e confrontarsi nei talk, dando poi l'assenso ai "direttorissimi" e più telegenici (previamente formati dalla Casaleggio) di effettuare singole comparsate ed interviste "one to one", come quella ieri del Vice Presidente della Camera, Luigi Di Maio, ospite di Giovanni Floris a Di Martedì su La7: buono il tentativo di comizio, ma atteggiamento di preghiera "a mani giunte" ha dimostrato un'evidente difficoltà di risposta alle incalzanti domande del conduttore sui "cavalli di battaglia" dei 5 Stelle (reddito di cittadinanza, microcredito alle imprese e referendum sull'euro), oltre al buio totale su effettiva strategia di uscita dall'euro. Bene, allora coerenza vorrebbe che gli espulsi per aver trasgredito al suddetto divieto, come il Sen. Marino Mastrangeli (peraltro illegittimamente come sostenuto nella memoria del suoi difensori Avv. Luigi Piccarozzi e Avv. Roberto Ricci), venissero riabilitati.

Le parole di Grillo incontrano il sostanziale plauso da parte del Partito democratico e di Sel. Il capogruppo dem alla Camera, Roberto Speranza, dichiara: «Grillo cambia rotta? Se l’intervista di oggi è una vera inversione di linea e le parole del leader cinque stelle non sono mera propaganda, credo che il Pd debba essere pronto a confrontarsi nel merito delle questioni. Senza pregiudizi». Sulla stessa lunghezza d’onda è Nichi Vendola, che su Twitter ventila una vera e propria alleanza: «Rai dei cittadini e non dei partiti. #redditominimo contro povertà. In Parlamento maggioranza possibile. Facciamolo. Ora».
Da parte del governo, a parlare è anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: «Credo che si debba discutere con tutti, normalmente, perché le opinioni, le valutazioni e le proposte vanno tutte prese in considerazione».

Nel pomeriggio, poi, ecco la precisazione di Grillo: «"Beppe Grillo cambia rotta? Se l'inversione di linea è vera e le parole del leader Cinque stelle non sono mera propaganda, credo che il Pd debba essere pronto a confrontarsi nel merito delle questioni. Senza pregiudizi". A dirlo è stato stamani il capogruppo dem alla Camera, Roberto Speranza. Rassicuro Speranza su due temi. Il primo è che non c'è nessuna inversione di linea da parte del M5S. Quello che abbiamo detto lo abbiamo sempre fatto, a partire dalla restituzione dei finanziamenti pubblici ai partiti, al contrario dei Pd Il secondo è che il M5S ha sempre accolto suggerimenti e miglioramenti sulle proprie proposte in Parlamento che però è stato espropriato dal governo Renzie della sua centralità con una raffica di decreti legge. Quindi confidiamo in un dibattito parlamentare pubblico e aperto sia sulla RAI che sul reddito di cittadinanza. Forse è il pd che deve cambiare rotta, dritto verso la democrazia! Hic manebimus optime».

04-03-2015

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