Lupi in Aula: «Lascio il governo a testa alta»
Il passo indietro era stato annunciato giovedì sera in tv, da Vespa. «Non ho perso né l'onore né la passione. Governo più forte». Interim a Renzi. Ipotesi rimpasto
Al termine di una settimana di pressioni e imbarazzi, alla fine il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi ha ceduto la spugna. Il passo indietro con le dimissioni era stato annunciato giovedì sera in tv, da Vespa. «Non ho perso né l'onore né la passione. Governo più forte». L’interim passa al premier Renzi, mentre si fa strada l’ipotesi di un rimpasto di governo.
«Sono qui per rivendicare il ruolo decisivo della politica nella vita del nostro Paese, non per difendermi da accuse o chiedere garantismo perché non ho ricevuto avvisi di garanzia. Sento il dovere di rispondere alla responsabilità politica dell’impegno che mi sono assunto». Così Lupi, coinvolto (ma non indagato) nell’inchiesta delle tangenti per le Grandi Opere, ha iniziato l’informativa alla Camera sulle sue dimissioni. Lupi ha quindi iniziato a ripercorrere le tappe compiute in questi anni alla guida del ministero, prima con il governo di Enrico Letta e poi con quello di Matteo Renzi, ribadendo anche il perché abbia confermato nel suo ruolo Ercole Incalza: garantire la continuità nelle procedure in corso per infrastrutture essenziali, sottolineando come il manager sia sempre uscito indenne dai procedimenti giudiziari che lo hanno visto coinvolto. Intanto il Movimento 5 Stelle e, in particolare, Beppe Grillo annuncia via Twitter la nuova campagna giocando sulla concomitanza tra la presenza del ministro a Montecitorio e il momento clou dell’eclissi solare: «Un evento straordinario! Collegatevi sul blog per assistere all’#EclissiDiLupi. L’onestà tornerà di moda!».
«Domani (venerdì, ndr) rassegno le dimissioni». Così lo stesso (ormai ex) ministroannunciava il passo indietro nel corso della registrazione di una puntata di Porta a Porta. «Quando ti vedi tirato in ballo, non so per che cosa, la decisione migliore è questa».«Non ho visto Renzi garantista perché io non sono indagato, dunque non c’è da essere garantista. Mi ha detto: “Io non ti ho mai chiesto né chiederò le tue dimissioni perché non posso chiederle, dico che è una tua decisione”. Lo ripeto: né il segretario del Pd, né il presidente del Consiglio mi hanno chiesto le dimissioni». Lupi ha provato anche a contrattaccare: «Quando ti vedi tirato in ballo, pur avendo valutato i magistrati che non ho alcuna responsabilità, vedi tirato in ballo tuo figlio, gli amici... Ma perché tirare in ballo la mia famiglia? Quello che si dice su mio figlio è vergognoso: attaccate me, ma lasciate stare mio figlio». E ancora: «Mio figlio è andato in America, mandato dal Politecnico di Milano, a fare sei mesi di stage e lavora presso un’azienda. La cosa migliore è che io mi assuma tutte le mie responsabilità ma salvaguardi la mia famiglia». |