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Giannini: «La rivoluzione scuola si farà»

Così il ministro dell’Istruzione in un’intervista a Repubblica. E sulla contestazione alla festa dell’Unità: «Come li vuole chiamare, quei 50 di Bologna: squadristi»

«La rivoluzione scuola si fa». Ne è certa il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che lo ribadisce in un’intervista a Repubblica. Ma è una risposta sulle contestazioni alla Festa dell’Unità a creare polemiche: «Mi hanno insultata, parolacce irripetibili. Non mi hanno permesso di parlare, in un luogo pensato per discutere. Erano disinteressati ad ascoltare quello che avevo da dire. Come li vuole chiamare, quei cinquanta di Bologna. Squadristi. Insegno linguistica da tempo e non trovo altro termine. Sono stata aggredita da cinquanta squadristi. Vivaddio, solo verbalmente».

Giannini afferma che le hanno urlato contro «slogan senza tempo, che potevano essere adattati, indifferentemente, a cinque, dieci, quindici anni fa. “No alla privatizzazione”, ma noi non privatizziamo niente. “No ai soldi alle paritarie”, ma noi non diamo soldi alle scuole paritarie. Una signora mi urlava: “Vogliamo la formazione”. Ma è quello che stiamo facendo, di grazia. La negazione della verità si era trasformata in una contestazione surreale».

Ma secondo la responsabile dell’Istruzione, anche il sindacato «si è arroccato su posizioni che non guardano al merito. Il mio non è un pregiudizio, è un giudizio».

26-04-2015


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