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Il Vescovo di Dublino: «Chiesa s'interroghi»

Così il prelato all'indomani del referendum sui matrimoni gay, vinto con un ampio sì (62,1% contro un 37,9% di no). Si riaccende ora il dabittito anche da noi

Nel day after del referendum irlandese sui matrimoni gay (passato con una valanga di sì, oltre il 62%), l’arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, fa autocritica e afferma seraficamente che la Chiesa in Irlanda «deve fare i conti con la realtà». Un risultato storico che riaccende il dibattito anche da noi. Ma Alfano taglia corto: «Niente matrimoni».

«Ci dobbiamo fermare, guardare ai fatti e metterci in ascolto dei giovani. Non si può negare l’evidenza». Lui ha votato no. Ma non ha problemi ad ammettere che il risultato è «una rivoluzione sociale». Quanto accaduto «non è soltanto l’esito di una campagna per il sì o per il no, ma attesta un fenomeno molto più profondo». Secondo Martin, dunque, «è necessario anche rivedere la pastorale giovanile: il referendum è stato vinto con il voto dei giovani e il 90 per cento dei giovani che hanno votato sì ha frequentato scuole cattoliche».

I primi effetti del successo del referendum irlandese si riverberano anche in Italia, dove il ddl Cirinnà sulle unioni civili è stato bloccato da oltre 4mila emendamenti. La maggior parte dei quali presentati da Ncd. «La nostra posizione è chiara - ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano -. Sì alle unioni civili, sì al riconoscimento dei diritti delle persone con un rafforzamento patrimoniale di questi diritti, no alla equiparazione al matrimonio, no alla reversibilità della pensione, no alle adozioni dei figli».

Sabato, il ministro per le Pari opportunità irlandese, Aodhan O'Riordain, quando lo spoglio sul referendum per le nozze gay era partito da poco e i risultati erano ancora del tutto parziali, stava già esultando e commentava soddisfatto: «Penso che i sì vinceranno. Ho assistito allo spoglio in zone dove si pensava avrebbero vinto i no, e persino lì i sì erano in maggioranza». Anche le principali testate online, a spoglio ancora in corso, davano da subito la vittoria del fronte del sì alle nozze gay, in vantaggio sui no in diverse circoscrizioni, con una percentuale superiore al 60%. Ed è sulla base di questi numeri he l’Irlanda diventa il primo Paese al mondo a legalizzare i matrimoni omosessuali tramite un referendum.

24-05-2015


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