Rosetta, dopo 7 mesi si è risvegliato Philae
Era andato «in letargo» perché finito in una zona d’ombra dove le sue batterie solari non si ricaricavano. Ora invece il lander ha inviato nuovi dati dalla cometa
Philae torna a farsi sentire. Dopo essere andato «in letargo» perché finito in una zona d’ombra dove le sue batterie solari non si ricaricavano, il piccolo lander della missione Rosetta ha ora inviato nuovi dati dalla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, risvegliandosi così da una ibernazione nella quale si trovava da 7 mesi.
Il lander ha dunque inviato i primi dati dalla cometa sulla quale era atterrato in novembre scorso. Lo rendono noto l’Agenzia spaziale europea e l’Agenzia spaziale italiana. La sonda Rosetta, che orbita a circa 20 chilometri dalla cometa, ha ricevuto la scorsa notte un breve segnale di circa 40 secondi da Philae. Segnale che dimostrerebbe l’attivazione delle batterie e soprattutto la sua “sopravvivenza” alle condizioni climatiche e ambientali.
Lo scorso 12 novembre, il robot si era posato sulla superficie della cometa ed era rimasto operativo per quasi 57 ore, inviando dati. Poi, finito in una zona oscura del corpo celeste, non era più riuscito a ricaricare le batterie solari, ed era quindi entrato in ibernazione. Infatti per funzionare ha bisogno di una temperatura da meno 45 gradi in su. Ora la cometa è più vicina al Sole e Philae si è “risvegliato”. |