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Merkel: Ue sia solidale. Scontro con Londra

Summit d’emergenza sui migranti tra 2 settimane coi responsabili degli Interni e della Giustizia. Nuova strage in Libia: 37 morti in mare. Cameron chiude le frontiere

È sempre più emergenza migranti nel Vecchio Continente, tanto che la presidenza lussemburghese dell’Union ha convocata a stretto giro, il 14 settembre a Bruxelles, i membri del Consiglio ministeriale Giustizia e Interni per un summit straordinario. Un vertice che, a due settimane di distanza, si preannuncia già teso.

Il ministro francese degli Esteri, Laurent Fabius, domenica ha attaccato: «Quando vedo un certo numero di Paesi europei, in particolare dell’Est, che non accettano le quote, lo trovo scandaloso». E ancora: «Non rispettiamo i valori dell’Europa costruendo barriere che non useremmo nemmeno per gli animali». Il riferimento è, senza nominarla, all’Ungheria, per la recinzione lungo il confine con la Serbia. Intanto lunedì, il premier spagnolo, Mariano Rajoy, è volato in Germania per incontrare Merkel. Venerdì prossimo a Madrid Rajoy incontrerà anche il premier britannico Cameron. Ma i morti continuano: sale infatti ad almeno 37 vittime il bilancio del naufragio di domenica davanti alle coste di Khoms, a est di Tripoli. Lo riferisce ai media arabi un responsabile del consiglio municipale della cittadina. Ai sette cadaveri trovati sulle spiagge se ne sono aggiunti altri 30, individuati al largo e ancora non recuperati. Sono poi «scomparsi» i tre bimbi con le loro famiglie ricoverati in gravi condizioni in Austria dopo essere stati trovati su un camion in Austria.

Nel dibattito entra anche Angela Merkel, che dice: «L'Italia va aiutata». «C'è un grande accordo sul fatto che l'Italia debba essere aiutata» nella crisi dei profughi. Così la Cancelliera nella conferenza stampa estiva a Berlino. Non è possibile, ha aggiunto, che i tanti migranti che arrivano in Italia ci restino. L'Europa, secondo la Merkel, deve «muoversi complessivamente: i Paesi Ue devono condividere la responsabilità della tutela del riconoscimento del diritto di asilo. Bisogna avere un sistema equo di quote». Merkel ha sottolineato che «il mondo vede la Germania come un paese di speranza e di chance, non è sempre stato così». A proposito della gestione dell'emergenza profughi, che vivono il Paese e l'Europa, Merkel ha invocato «flessibilità» da parte della Germania, ricordando che il Paese l'ha dimostrata in diverse occasioni «nel salvataggio delle banche, nell'uscita dal nucleare». «Serve coraggio», ha aggiunto, ribadendo che non c'è «alcuna tolleranza con chi mette in dubbio la dignità degli esseri umani. «Le barriere non mandano il messaggio giusto» e la Commissione Ue «non incoraggia l'uso di muri ma di altri mezzi» per la sorveglianza delle frontiere. Così una portavoce della Commissione Ue sul completamento del muro anti-migranti in Ungheria. Resta però una «competenza nazionale» per cui Budapest non incorre in «nessuna conseguenza legale».

In giornata, infine, una portavoce della Commissione Ue, dopo le dichiarazioni del ministro britannico Theresa May, ha sottolineato che «la libera circolazione dei cittadini europei è parte integrante del mercato unico e un elemento centrale del suo successo». Questo però «non è un diritto incondizionato e non consente il "turismo dei benefit"» già ora. La libera circolazione «stimola la crescita economica permettendo alle persone di viaggiare, fare acquisti e lavorare al di là delle frontiere e permettendo alle società di selezionare il personale da un più ampio bacino di talenti», ha sottolineato la portavoce dell'esecutivo comunitario. E i lavoratori europei «hanno beneficiato di questo diritto sin dal Trattato di Roma del 1957». Le regole già attualmente in vigore contengono «una serie di salvaguardie che permettono agli Stati membri di prevenire gli abusi», ha precisato ancora la portavoce, ricordando che «come lo stesso ministro May ha dichiarato, maggiori sforzi per combattere gli abusi non minano né mineranno il principio stesso».

31-08-2015


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