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Migranti, c'è l'intesa Italia-Francia-Germania

Berlino: rimettere i controlli al Brennero. Fermati sei treni sotto il tunnel della Manica: migranti sui binari. Resta il caos alla stazione ferroviaria a Budapest

È sempre più emergenza immigrazione in Europa. Nella notte tra martedì e mercoledì, gravi problemi nell'Eutorunnel che collega Francia e Gran Bretagna, dove l'ennesimo tentativo di alcune decine di migranti di attraversare a piedi da Calais in Francia il canale sotto la Manica per raggiungere il Regno Unito ha bloccato il traffico ferroviario.
Almeno 6 i convogli coinvolti e bloccati. Parlando ai media, alcuni passeggeri hanno denunciato di essere di fatto intrappolati nei treni in condizioni definite "intollerabili", restando seznza elettricità e al buio, con il caldo nelle carrozze che ben presto è diventato "insopportabile".

In tarda mattinata la notizia che su richiesta della Germania, l'Italia ha comunicato la disponibilità a ripristinare i controlli al confine del Brennero e a sospendere temporaneamente gli accordi di Schengen per la libera circolazione dei cittadini nell'Unione europea, analogamente a quanto avvenuto in occasione del G7. Lo ha reso noto la stessa Provincia di Bolzano che accoglierà per qualche giorno - come misura temporanea per permettere alla Baviera di riorganizzarsi e fronteggiare l'emergenza - un numero di profughi stimati tra i 300 e i 400.

In serata la svolta: i ministri degli Esteri di Italia, Francia e Germania hanno firmato un documento comune per chiedere di rivedere le regole europee in materia di asilo e «un’equa ripartizione dei rifugiati sul territorio europeo». Il documento, spiega la Farnesina in una nota, «mette in rilievo come, alla luce dei limiti e delle manchevolezze chiaramente mostrati dall’attuale sistema di regole europee in materia di asilo, creato ormai 25 anni fa, occorra rivederne contenuti e attuazione». «Il documento è stato inviato all’Alto rappresentante dell’Unione europea, Federica Mogherini, con la richiesta che dell’argomento si discuta il 4-5 settembre a Lussemburgo in occasione della riunione informale dei ministri degli Esteri dell’Unione», prosegue la nota.

Intanto resta il caos Budapest, dove martedì mattina è stato sospeso il traffico ferroviaria nella stazione principale della capitale ungherese, evacuata in fretta e furia, a causa delle centinaia di migranti intenzionati a partire per l'Austria e la Germania. La decisione arriva dopo giorni di tensioni e problemi: solo lunedì, sono circa 3.650 i migranti che sono arrivati in treno a Vienna. Un numero mai registrato prima, in un solo giorno. Nel primo pomeriggio, poi, la polizia ha anche sgomberato la piazza davanti alla stazione usando i gas lacrimogeni contro le centinaia di migranti che si erano accalcati nella speranza di poter partire.

Il portavoce del governo, cui è stato chiesto perché la stazione sia stata chiusa, ha risposto che il governo di Budapest sta cercando di «applicare la normativa Ue, che richiede agli extracomunitari che vogliano muoversi all’interno dell’area Schengen di avere un passaporto e un visto». L’Ungheria ha poi riaperto la principale stazione ferroviaria di Budapest al traffico locale - bloccato per circa un’ora - ma non ha permesso ai migranti l’accesso, e nelle aree intorno alla piazza vengono controllati i passaporti di chiunque voglia passare. Secondo i media, i treni sono stati fermati nelle piccole stazioni della periferia e deviati. I migranti arrivati in Ungheria sono passati dalla rotta dei Balcani, attraverso la Turchia, il Mar Egeo e la Grecia, la Macedonia e la Serbia, riuscendo a entrare nel paese nonostante una barriera di 175 chilometri costruita nel mese di agosto lungo il confine con la Serbia.

Il vicepremier ungherese Janos Lazar, intervenendo in Parlamento, ha incolpato la cancelliera tedesca Angela Merkel del caos e dei disordini. I profughi siriani chiedono infatti di partire per la Germania senza registrazione, facendo riferimento alle dichiarazioni della Merkel. Intanto la cancelliera, in conferenza stampa a Berlino con Mariano Rajoy, ha risposto di non vedere «corresponsabilità» nella situazione che si sta verificando in Ungheria. La Merkel ha sottolineato che le regole di Dublino in Europa valgono ancora, anche se la Germania ha annunciato che di fatto rinuncerà a mandare indietro i siriani in arrivo nel Paese.

02-09-2015

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