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Il Papa: «Diciamo uniti no violenza nome Dio»

Così Francesco nella moschea di Bangui, dove Bergoglio domenica ha aperto la Porta santa dicendo: «L'anno santo della misericordia viene in anticipo in questa terra»

«Oggi Bangui diviene la capitale spirituale del mondo. L’Anno santo della misericordia viene in anticipo a questa terra». Così, alle 17.13 Francesco posa i palmi delle mani sulla porta santa della cattedrale di Bangui e apre i battenti dando il via all'evento più atteso dai fedeli cattolici per l'anno che sta volgendo al termine.

Nel pomeriggio di domenica il Santo Padre è giunto alla Cattedrale di Bangui per la Celebrazione Eucaristica con i sacerdoti, consacrati, catechisti e giovani e l’apertura nella Repubblica Centrafricana della Porta Santa dell’Anno della Misericordia, che inizierà l’8 dicembre. Il Rito di apertura della Porta della Misericordia è iniziato alle ore 17, come accennato. Prima della formula di apertura della Porta Santa, il Papa ha pronunciato alcune parole e si è fermato in silenziosa preghiera sulla soglia, quindi è entrato da solo, per primo, nella Cattedrale. Queste le parole pronunciate dal Santo Padre davanti alla Porta Santa: «Oggi Bangui diviene la capitale spirituale del mondo. L’Anno Santo della Misericordia viene in anticipo in questa Terra. Una terra che soffre da diversi anni la guerra e l’odio, l’incomprensione, la mancanza di pace. Ma in questa terra sofferente ci sono anche tutti i Paesi che stanno passando attraverso la croce della guerra. Bangui diviene la capitale spirituale della preghiera per la misericordia del Padre. Tutti noi chiediamo pace, misericordia, riconciliazione, perdono, amore. Per Bangui, per tutta la Repubblica Centrafricana, per tutto il mondo, per i Paesi che soffrono la guerra chiediamo la pace! E tutti insieme chiediamo amore e pace. Tutti insieme! “Doyé Siriri!”».

Dopo l’apertura della Porta Santa, il Papa ha presieduto la Santa Messa della I Domenica di Avvento. All’interno della Cattedrale di Bangui dedicata a Nostra Signora dell’Immacolata Concezione si trovavano circa 2.500 tra sacerdoti, religiosi e religiose, catechisti e giovani della Repubblica Centrafricana. All’esterno altre migliaia di giovani hanno seguito la Messa sui megaschermi. Nel corso della Celebrazione Eucaristica, dopo la proclamazione del Santo Vangelo, Papa Francesco ha pronunciato l’omelia dicendo che «in questa Prima Domenica di Avvento, tempo liturgico dell’attesa del Salvatore e simbolo della speranza cristiana, Dio ha guidato i miei passi fino a voi, su questa terra, mentre la Chiesa universale si appresta ad inaugurare l’Anno Giubilare della Misericordia, che noi oggi, qui, abbiamo iniziato. E sono particolarmente lieto che la mia visita pastorale coincida con l’apertura nel vostro Paese di questo Anno Giubilare. A partire da questa Cattedrale, con il cuore ed il pensiero vorrei raggiungere con affetto tutti i sacerdoti, i consacrati, gli operatori pastorali di questo Paese, spiritualmente uniti a noi in questo momento. Attraverso di voi, vorrei salutare anche tutti i Centrafricani, i malati, le persone anziane, i feriti dalla vita. Alcuni di loro sono forse disperati e non hanno più nemmeno la forza di agire, e aspettano solo un’elemosina, l’elemosina del pane, l’elemosina della giustizia, l’elemosina di un gesto di attenzione e di bontà. E tutti noi aspettiamo la grazia, l’elemosina della pace. Ma come gli apostoli Pietro e Giovanni che salivano al tempio, e che non avevano né oro né argento da dare al paralitico bisognoso, vengo ad offrire loro la forza e la potenza di Dio che guariscono l’uomo, lo fanno rialzare e lo rendono capace di cominciare una nuova vita, “passando all’altra riva”».

30-11-2015


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