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Unioni civili, ddl passa le prime votazioni
Si cerca mediazione sulla stepchild adoption. L’Aula respinge con 101 sì, 195 no e un astenuto la richiesta di non passaggio agli articoli che avrebbe bloccato tutto
La quadratura del cerchio. A poche ore (se non minuti) dall'approdo in Aula al Senato della legge Cirinnà suille unioni civili, con i primi voti già dal pomeriggio di mercoledì, si apre il fronte di scontro nel Partito democratico, con la ricerca dell'ennesima mediazione sul punto più controverso: quello della stepchild adoption.
Al Senato si inzia dunque con la battaglia sul voto segreto. L'Aula del Senato ha infatti respinto la richiesta di non passaggio all'esame degli articoli del ddl Cirinnà: contro 195 senatori, a favore 101, 1 astenuto. Il Pd, attraverso il capogruppo Luigi Zanda, ha chiesto in Aula al Senato la convocazione della conferenza capigruppo sul calendario dei lavori del ddl unioni civili. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha quindi sospeso i lavori e convocato la capigruppo.
Martedì Anna Finocchiaro, intervenuta in Aula, ha lanciato l'idea di una mozione che impegna il governo a porre in essere le iniziative necessarie a dichiarare l'utero in affitto un reato universale. Mossa concordata con lo stesso Renzi, il quale nella enews, ha espresso una «condanna» per questa pratica «che rende una donna oggetto di mercimonio». Ma ad Ap non basta, tanto che il capogruppo Renato Schifani ha chiesto diversi voti segreti su molti emendamenti. Mentre i senatori di «Idea» hanno presentato un emendamento, letto da alcuni parlamentari della maggioranza come una provocazione, che prevede di considerare in Italia privi di genitori legali i bambini nati da maternità surrogata.
C'è poi la questione degli emendamenti della Lega. La scorsa settimana il Carroccio si era impegnato a ritirarne il 90% in cambio del ritiro da parte del Pd di un emendamento «super-canguro» (che fa cioè decadere centinaia di altri emendamenti) di Andrea Marcucci. Ma alla vigilia del voto, Pd e Lega non hanno raggiunto l'accordo perchè tra gli emendamenti che il Carroccio vuole mantenere ve ne sono alcuni che sono a loro volta «canguri». |
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10-02-2016
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