Caso marò, Girone in Italia durante arbitrato
Decisione assunta da Tribunale dell'Aja che avrebbe accolto la richiesta italiana, invitando le parti a concordare le modalità del rientro del fuciliere in patria
Salvatore Girone torna in Italia nel corso dell'arbitrato. La decisione è stata assunta dal Tribunale dell'Aja che avrebbe accolto la richiesta italiana, invitando le parti a concordare le modalità del rientro del fuciliere in patria. L'ordinanza verrà resa pubblica domani.
In una nota scirve dunque la Farnesina: «Il Governo ha lavorato per sottoporre l'intera vicenda all'arbitrato internazionale e, in questo quadro, riportare a casa i due Fucilieri di Marina. L'ordinanza annunciata apre la strada a questo risultato. Si tratta quindi di una buona notizia per i due Fucilieri, le loro famiglie e per le ragioni sostenute dal Governo e dai nostri legali. Il Governo conta su un atteggiamento costruttivo dell'India anche nelle fasi successive e di merito della controversia. La decisione del Tribunale de L'Aja recepisce le considerazioni legali e di ordine umanitario derivanti dalla permanenza di Girone in India da oltre quattro anni e che avrebbe potuto prolungarsi per altri due o tre anni, tenuto conto della prevista durata del procedimento arbitrale. Il Governo - sottolinea la Farnesina - avvierà immediatamente le consultazioni con l'India affinchè siano in breve tempo definite e concordate le condizioni per dare seguito alla decisione del Tribunale arbitrale. Il Governo sottolinea che la decisione odierna del Tribunale relativa alle misure richieste dall'Italia in favore del Sergente Girone non influisce sul prosieguo del procedimento arbitrale, che dovrà definire se spetti all'Italia o all'India la giurisdizione sul caso della Enrica Lexie».
Entusiasta il premier Renzi: «Il fatto che il fuciliere di marina Salvatore Girone possa tornaren in Italia fino alla conclusione del procedimento arbitrale, secondo quanto disposto dal Tribunale arbitrale de L'Aja rappresenta un passo avanti davvero significativo, a cui abbiamo lavorato con grande dedizione e determinazione». «Lanciamo quindi - ha proseguito Renzi, che ha parlato al termine dell'incontro con il premier giapponese, Shinzo Abe - un messaggio al popolo indiano di amicizia e di volontà di lavorare insieme». |