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Francesco in visita ad Auschwitz e Birkenau
Visita del Pontefice ai lager nazisti in Polonia, dove, a differenza dei due predecessori Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, compirà una visita senza pronunciare discorsi
La terza giornata del Papa in Polonia in occasione della 31/ma Giornata Mondiale della Gioventù vive un momento storico: la visita ad Auschwitz-Birkenau. A differenza dei precedessori Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, Francesco ha compiuto la visita senza pronunciare alcun discorso.
Papa Francesco è giunto in elicottero a Oswiecim, sede del campo di concentramento di Auschwitz, a circa 70 chilometri da Cracovia dove si svolge la Gmg, nella mattinata di venerdì. Il Pontefice ha attraversato a piedi da solo l'arco d'ingresso del campo, sotto la scritta "Arbeit macht frei" (il lavoro rende liberi). Poi ha pregato in silenzio per diversi minuti nella piazza dell'appello, dove avveniva l'impiccagione dei prigionieri, accanto al muro della morte, dove i detenuti sono stati fucilati a migliaia.
Il Santo Padre ha poi voluto proprio lì, all’ingresso del Blocco 11, uno dei luoghi più commoventi e simbolici del campo di Auschwitz e al termine della ferrovia nel campo di sterminio di Birkenau, accanto alla memoria superstite dei forni crematori per la soluzione finale, undici ebrei sopravvissuti alle camere a gas e ventidue Giusti delle nazioni. A Birkenau, nella piazzola del monumento alla vittime di ogni nazione, davanti a un migliaio di persone, dopo aver deposto una candela e pregato in silenzio davanti alle lapidi in marmo incise nelle ventitré lingue degli ex deportati, il Papa si è fermato anche a stringere la mano ai “giusti” e ai loro familiari uno a uno, mentre il rabbino capo della Polonia, Michael Schudrich, intonava in ebraico il salmo 130. |
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29-07-2016
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