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«Facile celebrarlo, ma fu censurato in vita»

Così il figlio di Dario Fo, Jacopo. Il "giullare" è morto nel giorno in cui si assegna il Nobel per la Letteratura, fu l’ultimo italiano ad aver ricevuto il prestigioso riconoscimento

«Sì, adesso sono tutti a celebrare Dario. Dopo una vita che han fatto di tutto per censurarlo e colpirlo in tutti i modi. Vaffanculo. Onore a Brunetta che ha detto che mio padre non gli è mai piaciuto». Così acopo Fo, in un post su facebook pubblicato giovedì sera. Il figlio del grande maestro scomparso, dopo una giornata trascorsa circondato dalle testimonianze e ricordi in onore di suo padre, ha quindi sbottato.

Intanto è stata aperta in mattinata, alle 9.30, la camera ardente, che i cittadini potranno visitare fino a mezzanotte e poi sarà riaperta sabato, dalle 8.30 fino alle 11, quando la salma sarà portata in piazza Duomo, dove si terrà una cerimonia laica. Giovedì sera Il Piccolo gli ha tributato un omaggio, con un ricordo affidato agli attori in scena nelle sue tre sale.

Dario Fo, drammaturgo, attore, regista e scrittore premio Nobel per la letteratura nel 1997, è morto giovedì a 90 anni. Il «sommo drammaturgo», autore di "Mistero Buffo", famoso in tutto il mondo per i suoi testi teatrali ricchi di satira politica e sociale e per l'impegno politico di sinistra insieme alla moglie e compagna di una vita Franca Rame, da alcune settimane era ricoverato all’ospedale Sacco di Milano per problemi polmonari.
Figlio di un capostazione, Dario Fo frequentò l'Accademia delle Belle Arti di Milano per poi iniziare a lavorare per la RAI come attore e autore di testi satirici. Nel 1968 insieme a Franca Rame, Massimo de Vita, Vittorio Franceschi e Nanni Ricordi fondò il gruppo teatrale Nuova Scena, con l'obiettivo di ritornare alle origini popolari del teatro ed alla sua valenza sociale. Nel 1969, a La Spezia, portò per la prima volta in scena la "giullarata" Mistero buffo; egli, unico attore in scena, recitava una fantasiosa rielaborazione di testi antichi in grammelot, traendone una satira tanto divertente quanto affilata.

Solo lo scorso marzo, la sua Milano, e non solo, aveva celebrato i suoi 90 anni con una festa pubblica. Al Piccolo Teatro Studio di Milano, il 23 marzo, il giorno precedente al suo compleanno, amici, spettatori, celebrità - c'era anche l'allora sindaco Pisapia - lo avevano festeggiato. Un compleanno cominciato con l'inaugurazione, a Verona, nella sede dell'Archivio di Stato di Verona, del Laboratorio-Museo-Archivio destinato a valorizzare l'archivio di Dario Fo e Franca Rame. Un patrimonio enorme: oltre un milione di documenti tra scritti, copioni, locandine, scenografie che hanno fatto la storia del teatro di Fo e Rame, che ha curato e custudito ma soprattutto digitalizzato tutto.
14-10-2016

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