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«Agire entro il 22 febbraio o è infrazione»
Ultimatum Ue all'Italia. Ma il Presidente Juncker e il responsabile economico Moscovici disponibili a concedere tempo. Incombe però l'incognita del voto anticipato
La Commissione europea chiede al Governo l'approvazione entro 10 giorni, in altre parole immediata, di una parte della manovra correttiva da 3,4 miliardi. Giusto in tempo per il rapporto sul debito italiano che sarà pubblicato il 22 febbraio. Se così non sarà, Roma potrebbe cadere la mannaia della procedura d’infrazione.
Il prossimo 22 febbraio la Commissione pubblicherà il rapporto previsto dall’articolo 126.3 del Trattato sul debito italiano, del tutto "fuori" dai parametri di Maastricht visto che l'importo è intorno al 133% del Pil. In Commissione però c'è anche chi sarebbe disposto a rinviare tutto di qualche mese, anche se permane l'ostruzionismo dei governi del Nord Europa, che non sono più disposti a un "trattamento privilegiato" verso l’Italia.
Il presidente Jean Claude Juncker e il responsabile agli Affari economici, Perre Moscovici, vogliono però aiutare il premier Gentiloni e il ministro Padoan a ottenere un giudizio positivo. Proprio per questo motivo, dunque, sarebbe partito un "semplice warning", ricordato che i provvedimenti vanno presi entro il 22 febbraio, con l'ok ad un pezzo della manovra promessa entro il Def di aprile. |
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11-02-2017
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