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Studio Cgil: ceto medio sempre più debole
Report sulla "qualità dello sviluppo" prodotto da Tecnè e Fondazione Di Vittorio: crollo della fiducia nel miglioramento economico del Paese e prospettive individuali
È un'Italia che perde sempre più fiducia nel domani quella che racconta il Rapporto sulla qualità dello sviluppo realizzato da Tecnè e dalla Fondazione Di Vittorio, l'Istituto nazionale della Cgil per la ricerca storica. Nel report viene messi in evidenza, infatti, come dimunisca la fiducia nella situazione economica del Paese e nella possibilità che cresca l'occupazione, ma migliora la soddisfazione personale.
Il Rapporto del sindacato guidato da Camusso descrive un'Italia che cresce poco con la ricchezza sempre più concentrata e un ripiegamento nella sfera privata mentre si riduce la dimensione pubblica. L'indice generale sulla qualità dello sviluppo diminuisce da 100 a 99 con un peggioramento nel Nord (da 110 a 109 il Nord Ovest, da 115 a 113 il Nord Est), e nel Centro (da 103 a 102) mentre il Mezzogiorno resta comunque in ritardo rispetto al resto del Paese (fermo a 85). E se la soddisfazione personale e la fiducia interpersonale registrano 103 punti rispettivamente, in crescita rispetto al 2015, si segnala un crollo per la fiducia economica (76). Nel complesso gli standard abitativi scendono da 100 a 98 punti (Trentino a 122) ma aumentano i beni posseduti dalle famiglie (da 100 a 104).
Dal rapporto Tecnè sulla qualità dello sviluppo «emerge è la fotografia di un Paese in cui la ricchezza tende sempre di più a concentrarsi - dice la stessa Camusso -. Rispetto al 2015, nel 2016 calano drasticamente le previsioni sulla crescita economica dell'Italia, quelle sulla propria situazione personale e sulle prospettive di crescita dell'occupazione. Come pure diminuisce notevolmente il concetto di partecipazione sociale. È sempre più evidente - avverte la leader sindacale - la necessità di cambiare rotta rispetto le politiche economiche e sociali». |
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11-02-2017
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