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Addio a Ncd, nasce Alternativa popolare
La decisione arriva sabato mattina all'Assemblea Nazionale di Ncd organizzata a Roma in una sala gremita in ogni ordine di posti. In prima fila i ministri centristi
Il Nuovo Centrodestra si scioglie, nasce Alternativa Popolare. La decisione è assunta in mattinata dall'Assemblea Nazionale di Ncd, presieduto da Angelino Alfano, organizzata a Roma in una sala gremita in ogni ordine di posti. In prima fila i ministri centristi, Beatrice Lorenzin, Enrico Costa e lo stesso Alfano che poi è salito sul palco.
«Voltiamo pagina ma non cambiamo ideali perché abbiamo mantenuto salda la mostra visione - ha detto Alfano -. Noi siamo alternativi ai lepenisti, alla sinistra dell’indietro tutto, a chi ha in mente solo la ruspa, a chi dice no, a chi non ha cura della Repubblica». Bocciando i le idee di unità deò centrodestra di Giovanni Toti, Alfano chiarisce che la «nostra scelta è il popolarismo europeo», e che non c’è spazio invece per quello che «era il centrodestra», dove «il mix fra crisi economica, migranti e terrorismo ha fatto in modo che i movimenti estremisti, cavalcando la legittima paura del ceto medio italiano ed europeo, abbiano avuta un’ascesa». L’ avversario? «L’area anti-Ue, lepenista, radicale». Ma senza «virare a sinistra».
In sala erano presenti tutti i big di Ncd, da Roberto Formigoni a Fabrizio Cicchitto, fino ai capogruppo a Senato e Camera Laura Bianconi e Maurizio Lupi. Presente tra gli ospiti invitati all'assemblea anche Giacomo Portas, leader dei Moderati e deputato eletto nel Pd. Alfano ha anche sottolineato: «Oggi è tecnicamente impossibile la missione di innovare il centrodestra, allora dobbiamo voltare pagina, mentre un pezzo di centrodestra fondamentale, FI, ha deciso di allearsi con i lepenisti. La nostra scelta è quella del popolarismo europeo, il nostro avversario è l'area anti-Ue, lepenista, radicale. Ma non viriamo a sinistra, abbiamo sancito l'impossibilità di innovare il centrodestra, ma ciò non ci fa spostare a sinistra. Noi abbiamo difeso alcuni valori, quando abbiamo rotto abbiamo difeso valore della nostra patria e di un Paese che viene prima di tutto. Da quel giorno abbiamo avuto un'area politica, quella da cui proveniamo, che ci ha aggredito. Oggi nasce un nuovo movimento. Siamo chiamati a ripartire, pur non essendoci mai fermati. Noi siamo i popolari e sappiamo benissimo a chi siamo alternativi. Siamo qui per scrivere una grande pagina di questa alternativa». |
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18-03-2017
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