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M5S contro la legge che punisce l'Apologia
Per i 5 Stelle il provvedimento firmato dal democratico Fiano e che approda in Aula alla Camera è «liberticida». Renzi non ci sta e va all'attacco: «Lo era il fascismo»
Nuovo scontro tra il Partito democratico e i 5 Stelle. L'epicentro stavolta è la legge contro l'apologia di fascismo che oggi approda in aula alla Camera. Secondo i grillini si tratta di una legge «liberticida». A replicare è direttamente il segretario dei democratici Matteo Renzi: «Lo era il fascismo».
«La mia storia personale c'entra, mio padre Nedo fu portato dalle Ss ad Auschwitz. Ma soprattutto mi sono detto: com'è possibile che in oltre 70 anni di storia della Repubblica non sia stato messo nel codice penale il reato di apologia di fascismo e di propaganda, che c'è solo come articolo della legge Scelba del 1952? Ora si potrà punire l'apologia con la reclusione da 6 mesi a 2 anni con l'aggravante per il web - così il deputato Pd Emanuele Fiano, autore della legge -. Immagino che tutto il centrodestra si opporrà alla legge con l'aggiunta dei 5Stelle: un fatto molto preoccupante. A me rimane per sempre la frase che disse Giacomo Matteotti: qui non si tratta di reati di opinione perché il fascismo non è un'idea, è un crimine».
Per il deputato Pd «c'è oggi una sorta di benaltrismo, per cui si dice che i problemi sono la mancanza di lavoro, di pensione, di futuro. E allora perché occuparsi di vecchie cose. Ma è il contrario, perché la crisi economica e la questione dei migranti - evidenzia - sono il terreno di coltura per le idee neo fasciste e di estrema destra e razziste». Oltre a punire, secondo Fiano è necessario «educare. Se a scuola fossero mostrate le foto dei torturati di via Tasso, dei morti inceneriti di Auschwitz, dei civili trucidati a Marzabotto, forse alcuni giovani capirebbero la terribile menzogna in cui sono stati attratti».
Secondo i 5 Stelle, vengono punite anche «condotte meramente elogiative, o estemporanee che, pur non essendo volte alla riorganizzazione del disciolto partito fascista, siano chiara espressione della retorica di tale regime, o di quello nazionalsocialista tedesco». E invece, sostiene l'M5S, «la Cassazione ha confermato che l'idoneità lesiva della condotta viene in rilievo solo in quanto realizzata nel corso di pubbliche riunioni o manifestazioni, non anche in un ambito privato e ciò ha correttamente determinato, ad esempio sulla punibilità saluto romano, pronunciamenti da parte dei giudici di merito con sentenze di senso diverso a seconda dei casi, senza arbitrari automatismi».
«Liberticida era il fascismo non la legge sull' apologia di fascismo. Bisogna dirlo al M5s: era il fascismo liberticida. Almeno la storia!», rincara poi la dose su Twitter il segretario del Pd Matteo Renzi. «Lele Fiano sa bene che cosa significa il fascismo, lo conosce sulla sua pelle. E sulla pelle di suo padre, Nedo, sopravvissuto ai campi di sterminio, con il numero ancora tatuato sul braccio», sottolinea su Facebook Matteo Renzi. «I Cinque Stelle hanno detto che non sono d'accordo su questa legge. Rispettiamo le opinioni altrui. Ma hanno scritto che questa legge è "liberticida" - spiega il segretario Pd -. Amici, intendiamoci bene. Liberticida era il fascismo, non la leggi sull'apologia del fascismo. Liberticida era il fascismo, ripetiamolo, fa bene. Perché le parole sono importanti. Si può non conoscere la geografia. Ma non si può ignorare la storia. Non si può riscriverla. Ognuno voti come gli pare. Ma liberticida era il fascismo e sarà bene dirlo ad alta voce tutti insieme», conclude. |
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10-07-2017
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