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È morto Liu Xiaobo, eroe di Tienanmen

Scarcerato il 26 giugno perché colpito da un tumore al fegato ormai in fase terminale, il Nobel non aveva mai abbandonato la sua lotta intellettuale per la libertà

È morto il premio Nobel per la Pace, Liu Xiaobo. L'attivista cinese aveva 61 anni. A dare la notizia della morte sono le autorità di Shenyang, nel nord della Cina. Scarcerato il 26 giugno perché colpito da un tumore al fegato ormai in fase terminale, il Nobel 2010 non aveva mai abbandonato la sua lotta intellettuale per la democrazia in Cina.

Secondo un comunicato ufficiale dell'ospedale nelle ultime ore i medici avrebbero proposto l'intubazione per provare a mantenerlo in vita, ma la famiglia avrebbe rifiutato. Scrittore, saggista, poeta, attivista per i diritti civili, il 61enne Liu Xiaobo è nato a Changchun, nella provincia di Jilin, il 28 dicembre 1955. Educato come cristiano, aveva conseguito un dottorato in letteratura all'università di Pechino. Filo occidentale, negli anni Ottanta Liu divenne molto noto nei circoli intellettuali della capitale cinese ed è stato visiting professor all'università di Oslo in Norvegia e, negli Stati Uniti, alla Columbia University e all'università delle Hawaii. Nella primavera 1989 tornò dall'estero per partecipare alle proteste di piazza Tienanmen. Arrestato, rimase in carcere per 19 mesi.

Da presidente del ramo cinese dell'associazione internazionale di scrittori Pen Club cinese fra il 2003 e il 2007, fu nuovamente arrestato e interrogato in carcere a proposito di suoi articoli apparsi sui siti web stranieri. L'ultimo arresto risale al dicembre 2008 a causa della sua adesione ad un movimento per l'avvento della democrazia in Cina. Il 25 dicembre 2009, Liu è stato condannato a 11 anni di carcere per «incitamento alla sovversione dei poteri dello Stato». Nel 2010 Liu ha ricevuto il premio Nobel per la pace «per il suo impegno non violento a tutela dei diritti umani in Cina».
13-07-2017


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