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Attacco a Barcellona, due le vittime italiane

Sulla Rambla, un veicolo bianco è salito sul marciapiede centrale e si è schiantato contro un chiosco dopo aver investito chiunque sulla sua strada: 14 i morti

Panico nel pomeriggio di giovedì a Barcellona, dove un furgone ha travolto diverse persone sulla Rambla, il tratto di strada lungo un chilometro e 400 metri che collega Plaza Catalunya con il Porto antico. Il bilancio è presto salito a quattordici morti e un centinaio di feriti, venti di questi in modo grave. Testimoni hanno parlato di più persone armate che sarebbero poi scese dal mezzo e fuggite a piedi per asserragliarsi infine in un locale, cosa poi smentita.

Il mezzo ha cominciato a correre lungo la Rambla de Canaletes nella parte più vicina alla grande Plaça de Catalunya, all'altezza di Carrer Bonsuccés, fino a raggiungere il mercato della Boqueria. Secondo numerosi testimoni il van procedeva a gran velocità su una traiettoria a zig-zag, tentativo deliberato di investire il maggior numero di persone possibile. Una folle corsa premeditata, lunga quasi seicento metri, tra la gente tranquillamente a passeggio per la via.

Ci sono anche due italiani tra le 13 vittime dell'attacco. Il primo corpo riconosciuto è quello di Bruno Gulotta, 35 anni, di Legnano, rimasto ucciso sulle Ramblas dove si trovava con la moglie e i figli di 3 anni e 7 mesi. Sono migliaia gli italiani in questi giorni in Spagna. La seconda vittima italiana è invece Luca Russo, 25 anni, che era a Barcellona insieme alla fidanzata, rimasta ferita ma non in gravi condizioni. Russo abitava a Bassano del Grappa (Vicenza), come la fidanzata. Chiara Russo, la sorella di Luca, ha lanciato un appello disperato su Facebook: «Aiutatemi a riportarlo a casa. Vi prego». Chiara ha postato diverse foto di giovani esanimi a terra, insieme ad una foto sorridente del fratello, la stessa che compare nel profilo Facebook del ragazzo.

L'ambasciatore italiano ha comunicato che al momento risultano anche tre nostri connazionali tra i feriti. Attivato un numero d'emergenza per ottenere informazioni. Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha annunciato: «Abbiamo disposto, dall'Ambasciata d'Italia a Madrid, una missione a rafforzamento del Consolato Generale, per supportare in ogni modo i nostri connazionali. A questo scopo, alcuni nostri uomini dell'Unità di Crisi partiranno per Barcellona con il primo volo disponibile». La autorità hanno comunicato che ci sono persone di diciotto nazionalità tra coloro che sono rimasti coinvolti nell'attentato. Nell'elenco ci sono tre turisti tedeschi e un cittadino belga. L'elenco completo delle nazionalità comprende anche quella Francia, Spagna, Olanda, Argentina, Venezuela, Australia, Ungheria, Perù, Irlanda, Grecia, Cuba, Macedonia, Cina, Romania, Algeria.

L'Isis ha rivendicato l'attacco. Due persone sono state arrestate, ma si dà ancora la caccia ad una terza che potrebbe essere il conducente del furgone.
Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha confermato la "matrice jihadista" dell'attentato. «I terroristi non sconfiggeranno mai un popolo unito che ama la libertà di fronte alla barbarie. Tutta la Spagna sta con le vittime e le famiglie», ha scritto su Twitter il premier. In un altro tweet il premier annuncia che si sta recando sul posto: «Massimo coordinamento per arrestare gli autori, rafforzare la sicurezza e assistere tutte le persone colpite. Unità».

E attorno all'una di notte un nuovo attacco è stato compiuto a Cambrils, città catalana a circa due ore d'auto da Barcellona: sei civili e un poliziotto sono stati feriti. Uno è in condizioni gravi. Gli attentatori, con addosso cinture esplosive, si erano lanciati con un'auto a forte velocità contro la folla nell'area pedonale del lungomare, ma sono stati intercettati dalla polizia che li ha bloccati. Nel successivo conflitto a fuoco, gli agenti hanno sparato uccidendo quatto assalitori e ferendone un quinto che è morto in seguito.
18-08-2017

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