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Stato dell'Unione: sfruttiamo lo slancio attuale per definire un futuro ambizioso

La maggioranza dei gruppi politici ha accolto con favore l'ambiziosa visione del Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, espressa nel corso del dibattito odierno sullo Stato dell’Unione, per un'Europa forte e unita.

Durante il dibattito di tre ore, i leader dei gruppi politici hanno discusso varie proposte in materia di difesa, sicurezza, migrazione legale, commercio internazionale, uguaglianza sociale e su come rafforzare la capacità di bilancio dell'Unione e il processo decisionale democratico.

Il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha dato il benvenuto al Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, al Collegio dei Commissari e alla Presidenza estone del Consiglio per il dibattito annuale sullo "Stato dell'Unione". Ha poi delineato le aspettative dei cittadini europei per una maggiore cooperazione tra le istituzioni dell'UE e gli Stati membri in materia di migrazione, terrorismo, crescita economica e diritti sociali.

La stabilità di bilancio, il numero più alto di sempre di persone in occupazione e la ripresa economica aprono una finestra di opportunità per un'ambiziosa riforma dell'Unione europea, fondata sulla libertà, sulla parità dei diritti e sullo Stato di diritto, ha dichiarato Juncker.

Juncker ha annunciato proposte per un ministro delle Finanze europeo, l’immigrazione legale, la cyber sicurezza, i diritti dei lavoratori, il commercio internazionale e l'Unione della difesa.

Il presidente del gruppo PPE Manfred Weber (DE) ha evidenziato le preoccupazioni delle persone, come la paura della globalizzazione: "abbiamo bisogno di un'economia sociale di mercato", e anche di "garantire le nostre frontiere per fermare l'immigrazione clandestina". La gente è anche preoccupata per la Turchia, che “non può diventare membro a pieno titolo dell'UE". "Abbiamo bisogno di un'Unione europea di difesa per difendere lo stile di vita europeo", ha aggiunto.

Il leader del gruppo S&D Gianni Pittella (IT) ha proposto di “colpire tutte le multinazionali che hanno frodato il fisco obbligandole a restituire tutto” e di adottare misure “contro lo sfruttamento dei giovani” e una “children guarantee: non un bambino deve rimanere senza educazione, senza casa”. Sulla migrazione, Pittella ha chiesto di “avere il coraggio di aprire canali legali”, non soltanto chiudere le rotte illegali.

Syed Kamall (ECR, UK) ha affermato che, se vuole davvero proteggere i cittadini, “l'Europa non può essere protezionista”. Affinché l'economia europea prosperi, “dobbiamo creare maggiori opportunità e non più norme”, sottolineando che "i piani di crescita dell'UE non creano posti di lavoro, le imprese creano occupazione".

Secondo il leader dell'ALDE Guy Verhofstadt (BE), il discorso di Juncker era "pieno di visione e ambizione per il 2019", grazie anche al fatto che la "primavera populista" si è arrestata in Austria, nei Paesi Bassi e in Francia. Ha poi sottolineato che la maggioranza dei cittadini dell’UE vuole azione europea e che l'UE è necessaria “per far fronte ai governi della destra alternativa".

Patrick Le Hyaric (FR), vicepresidente del gruppo GUE/NGL, ha suggerito a Jean-Claude Juncker di "trasformare il fondo che gli ha dato il nome in un grande fondo sociale e ambientale". C'è urgente bisogno di “costruire un'Unione che combini l'umanesimo sociale e il progresso ecologico”, ha aggiunto.

Philippe Lamberts (BE), co-presidente del gruppo Verdi/ALE, ha suggerito a Juncker quello che avrebbe dovuto dire: "ridurre le disuguaglianze", "limitare il nostro impatto ecologico ai limiti imposti dalla natura","congelare l’entrata in vigore del CETA" e "eliminare il glifosato e rafforzare la definizione degli interferenti endocrini".

“Non avete imparato nulla dalla Brexit", ha affermato Nigel Farage (EFDD, UK), che ha criticato la proposta del Presidente Juncker di approfondire l'integrazione europea" senza “il consenso del popolo”. Farage ha poi paragonato l'UE ai regimi passati: "il modo in cui lei tratta l'Ungheria e la Polonia deve ricordare loro come era vivere sotto i comunisti sovietici".

Harald Vilimsky (ENF, AT) ha detto che il suo gruppo non vuole che l’euro "fallimentare" sia utilizzato da altri paesi e si oppone a un'Unione della difesa e alla libera circolazione dei lavoratori all' interno dell'UE. Le frontiere interne devono essere mantenute per fermare i "milioni di africani e arabi che invadono l'Unione", ha concluso.
Da Strasburgo, LP
13-09-2017

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