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Catalogna, Guardia Civil sequestra le urne
Agenti spagnoli in azione con la forza ai seggi per impedire il voto al referendum per l'indipendenza, considerato illegale da Madrid. I Mossos non intervengono
Caos in Spagna, dove domenica si sarebbe dovuto votare per il referendum sull'indipendenza della Catalogna. Gli agenti spagnoli sono entrate in azione con la forza ai seggi per impedire la consultazione, considerato illegale da Madrid, mentre i Mossos d'esquadra, le forze dell'ordine catalane, non intervengono. Si registrano anche i primi feriti e interventi delle ambulanze.
La polizia spagnola in tenuta antisommossa ha sequestrato le urne dopo avere fatto irruzione nel seggio di Ramon Llul a Barcellona, dove erano già iniziate le operazioni di voto. Gli agenti sono penetrati anche nel seggio elettorale dove era previsto votasse Puigdemont sfondando le porte che erano state chiuse dai cittadini presenti. Gli agenti hanno fatto irruzione all'interno accolti dal grido «Voterem» degli elettori, che hanno poi iniziato a cantare Els Segadors, l'inno nazionale catalano. Le urne e le schede sono state portate via dai volontari catalani. Puigdemont tuttavia ha votato in un altro seggio, riferisce la tv pubblica Tv3. Agenti in tenuta anti-sommossa anche nel seggio di Sant Julia de Rumis a Girona dove alle 9.15 era previsto dovesse votare il presidente catalano Carles Puigdemont.
La consultazione, che resta ancora in dubbio, vede impegnati 10mila agenti di polizia inviati da Madrid per impedire il voto in nome della costituzione del 1978. Il portavoce del governo catalano, Jordi Turull, aveva annunciato stamani un cambio nella logistica del voto per il referendum, per permettere di votare in qualunque seggio della propria zona, non solo in quello di riferimento. Al contempo, il prefetto spagnolo in Catalogna Enric Millo ha giustificato l'intervento della polizia spagnola nei seggi perché, ha affermato, quella catalana «ha anteposto criteri politici a quelli professionali». «Siamo stati costretti a fare quello che non volevamo fare» ha detto.
Sabato sono state quattro le persone che sono rimaste lievemente ferite nella notte tra venerdì e sabato, dopo che un uomo ha aperto il fuoco con un fucile ad aria compressa contro un gruppo di persone che si trovava all'ingresso di una scuola di Manlleu. Stando ai media spagnoli, le quattro persone colpite non sono gravi e nessuna di loro ha necessitato di cure mediche. Tutti facevano parte del Comitato di difesa del Referendum, riunito fuori dalla scuola per impedire ai Mossos d'Esquadra, la polizia catalana, di recintare i seggi, secondo le disposizioni di Madrid. Venerdì sera il presidente catalano Carles Puigdemont, nel comizio finale della campagna per il referendum di domenica, ha detto: «Abbiamo già vinto. Abbiamo sconfitto la paura, le minacce, le pressioni, le menzogne e le intimidazioni, di uno Stato autoritario», e «ora tocchiamo quello che era un sogno», l'indipendenza. |
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01-10-2017
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