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Rajoy assume pieni poteri sulla Catalogna

Il premier spagnolo ha delegato a Soraya Saenz de Santamaria le funzioni e le competenze di presidente della Generalitat. Cambio anche al vertice della polizia catalana

Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha assunto le funzioni e i poteri del presidente della Generalitat catalana, dopo la destituzione di Carles Puigdemont, ai sensi dell'art. 155 della Costituzione. La vicepremier, Soraya Saenz de Santamaria, assume le funzioni e i poteri del vice presidente catalano al posto del numero due del Govern, Oriol Junqueras.

La svolta nella crisi catalana è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale spagnola sabato mattina e ripresa da El Paìs. Il premier spagnolo Rajoy dopo aver assunto la presidenza del parlamento catalano ha delegato le funzioni alla vicepremier Soraya Saenz de Santamaria lche.
Anche il comandante dei Mossos d'Esquadra, la polizia regionale catalana, Josep Lluis Trapero, è stato rimosso con un ordine del ministero degli Interni spagnolo. La rimozione di Trapero - che ieri non era stata annunciata dal governo spagnolo - è prevista dall'attivazione dell'art. 155 della Costituzione per il commissariamento della Catalogna. «Il Consiglio dei ministri - si legge nella Gazzetta - assume le funzioni e le competenze che corrispondono al Consiglio di governo della Generalitat di Catalogna», e i ministri di Madrid ricoprono gli incarichi corrispondenti ai loro dicasteri nel governo catalano. Il decreto annulla inoltre le strutture all'estero, l'ufficio diplomatico, le rappresentanze negli altri Paesi e nelle organizzazioni internazionali con sede a Ginevra, Strasburgo, Parigi e Vienna.

Nessuna sponda internazionale è stata offerta ai catalani. Tra i più netti, il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani: «La dichiarazione d'indipendenza votata oggi dal Parlamento catalano è una violazione dello Stato di diritto, della Costituzione spagnola e dello Statuto dell'Autonomia Catalana, che sono parte del quadro normativo dell'Unione europea. Nessuno nell'Unione europea riconoscerà questa dichiarazione. Ora più che mai, è necessario ristabilire la legalità come base per il dialogo e garanzia della libertà e dei diritti di tutti i cittadini catalani».

Venerdì, il Parlamento catalano ha approvato a scrutinio segreto la risoluzione che dichiara l'indipendenza dalla Spagna e la costituzione della Repubblica catalana. L'opposizione unionista non ha partecipato al voto. La votazione dopo che
il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, parlando al Senato di Madrid, convocato per il via libera all'articolo 155 della costituzione per commissariare la Catalogna, aveva annunciato: «La mia intenzione è convocare elezioni in Catalogna prima possibile». In mattinata Rajoy ha parlato di una «decisione eccezionale» presa di fronte ad una «situazione eccezionale». Secondo il primo ministro, «l'articolo 155 non è attivato contro la Catalogna ma per evitare che si abusi della Catalogna. Quello della Catalogna è stato un processo continuo di decisioni antidemocratiche, contrarie alla legge e ai valori spagnoli e europei. Si sono calpestate le minoranze». Rajoy, che ha chiesto al Senato l'autorizzazione a destituire il presidente catalano Carles Puigdemont, precisa quindi che il processo innescato dall'art. 155 porterebbe «all'uscita dall'Unione europea, con tutto quello che questo significherebbe». «Lui, solo lui». Rajoy ha indicato in Carles Puigdemont, presidente della Generalitat catalana, l'unico responsabile di quanto sta avvenendo, della crisi che oppone Madrid a Barcellona. «Un governante non deve trattare così la gente e ci sono tematiche con le quali non si può giocare. Un governo non può assistere imperterrito ad un avvenimento quale questo. La cosa certa è che il presidente non ha risposto. Ed è stato questo che ci ha portati qui».
27-10-2017

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