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Morto Manson, il pluriomicida che uccise Tate

Il guru e serial killer aveva 83 anni. Era stato ricoverato in un ospedale in California qualche giorno fa per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute

Morto Charles Manson, il santone e serial killer che, a capo della setta la "Family", uccise Sharon Tate, la giovane moglie del regista Roman Polanski, e altre sei persone in una notte di agosto del 1969. Aveva 83 anni.

Della gangn,
tre seguaci, Leslie Van Houten, Patricia Krenwinkel e Charles «Tex» Watson, restano in prigione, mentre una quarta complice, Susan Atkins, è morta in carcere di cancro. Manson era stato ricoverato in un ospedale in California qualche giorno fa per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute, trasferito dalla sua cella della prigione di Corcoran da cui per ben 12 volte aveva vanamente tentato di uscire in libertà vigilata. Per la strage di Bel Air Manson e i suoi complici furono condannati a morte, poi quando nel 1972 la Corte Suprema sospese le esecuzioni in California, la sentenze capitali furono commutate in sette ergastoli, tante come le loro vittime. Due anni fa, il guru arrivò a un passo dal matrimonio con una donna che da tempo lo andava a trovare in prigione, ma alla fine le nozze saltarono.

Sharon Tate era incinta di otto mesi e mezzo e al processo il suo assassinio fu collocato nel contesto di un rito satanico con il brano dei Beatles "Helter Skelter", brano con cui, secondo Manson, i Fab Four avevano orchestrato una guerra di razza assassinando bianchi in modo che poi l'establishment ne avrebbe scaricato la colpa sui neri.
20-11-2017

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