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Caso scontrini: 2 anni a Marino in appello
Nel mirino della procura di Roma ci sono 54 cene private che l'ex primo cittadino aveva saldato tra il 2013 e il 2015 con la carta di credito del Campidoglio
Colpo di scena nel processo all'ex sindaco Ignazio Marino per lo scandalo "scontrino gate", costatogli il posto in Campidoglio e il rinvio a giudizio per falso e peculato: dopo l'assoluzione in primo grado, sentenza ribaltata in appello.
Giovedì, infatti, la III sezione della Corte d'appello penale ha condannato a 2 anni l'ex primo cittadino per le 54 cene private che l'ex primo cittadino aveva saldato tra il 2013 e il 2015 con la carta di credito del Campidoglio, ascritte come "incontri istituzionali" nei giustificativi di spesa. Ma per gli inquirenti, Marino avrebbe seso quei 12mila e 700 euro per cene private, con la moglie o con amici. I reati contestati a Marino sono falso e peculato, per la vicenda degli scontrini, e truffa, in relazione ai compensi per alcuni collaboratori fittizi della Onlus Imagine, da lui fondata. |
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11-01-2018
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