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«Stop a libertà giurisdizione della Corte Europea in GB»

Così la premier britannica  May nel suo nuovo discorso-manifesto alla Mansion House sulle strategie del negoziato per la Brexit intitolato "La nostra partnership futura"

La giurisdizione della Corte europea sulla Gran Bretagna «deve finire», quando la Brexit sarà definitiva. E anche «la libertà di movimento delle persone» è destinata a finire, con il «recupero del controllo delle frontiere» da parte di Londra. Così la premier Theresa May nel suo discorso sul futuro delle relazioni con l'Ue, evocando poi la necessità di un «meccanismo indipendente d'arbitrato», un organismo terzo, poiché non può essere la corte «di una delle parti» a dirimere future dispute commerciali.

May ha dunque rivelato le linee guida del suo nuovo discorso-manifesto alla Mansion House di Londra sulle strategie del negoziato per la Brexit intitolato "La nostra partnership futura", ultimo di una serie di interventi sul tema "Il cammino verso la Brexit" affidati a vari ministri senior. Il discorso in origine avrebbe dovuto aver luogo a Newcastle, ma è stato spostato a Londra a causa maltempo. Il governo britannico, aggiunge May, considera «incompatibile» con l'impegno previsto dalla Brexit di recuperare la propria «indipendenza» la permanenza nell'unione doganale europea, e parla di «due opzioni» per ridurre le barriere ed evitare in particolare «un confine hard» in Irlanda: la prima é «una partnership doganale fra Regno Unito e Ue», la seconda un serie d'intese su specifici punti per evitare dazi e alleggerire il confine irlandese da confini.
02-03-2018

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