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Gentiloni: «Raid Siria, l'Italia non partecipa»

Macron: Assad usa armi chimiche. Usa pronti a intervenire dopo la strage di civili a Douma. Casa Bianca: «Tutte le opzioni, non solo militari, ancora sul tavolo»

Resta l'alta tensione con sullo sfondo la guerra siriana. E il livello dello scontro tra Usa e Russia si alza ancora. Dopo il tweet di Donald Trump che avverte Mosca di un imminente attacco missilistico nel paese del regime di Bashar al-Assad, oggi parlerà Mike Pompeo davanti alla commissione esteri del Senato per la sua conferma a segretario di Stato.

«La Russia - recita un estratto delle dichiarazioni di Pompeo - continua ad agire aggressivamente, spinta da anni di politica debole verso questa aggressione. Questo ora è finito». Intanto la premier britannica Theresa May ha ordinato di spostare i sottomarini nel raggio d'azione missilistico per un'eventuale azione contro il regime siriano che «potrebbe cominciare già giovedì notte». Lo riferisce il Daily Telegraph, aggiungendo che May ha convocato per oggi una riunione di gabinetto di emergenza. La premier non ha ancora preso una decisine definitiva sulla partecipazione di Londra a un intervento con gli alleati, ricorda il giornale, ma fonti governative affermano che sta «facendo tutto il necessario» per essere pronta a farlo.

«Oggi ho chiamato gli ambasciatori dei cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza ribadendo la mia profonda preoccupazione per i rischi dell'attuale impasse in Siria e ho sottolineto la necessità di evitare che la situazione diventi incontrollabile», ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. «Non dimentichiamo che in definitiva i nostri sforzi devono essere finalizzati a porre fine alla terribile sofferenza del popolo siriano», ha aggiunto, rammaricandosi che il Consiglio di sicurezza non abbia raggiunto per ora un accordo sulla questione armi chimiche.

Intanto dalla Francia tuonano. «Abbiamo la prova che la settimana scorsa sono state utilizzate armi chimiche in Siria da parte del regime»: a dirlo è il presidente francese, Emmanuel Macron, intervistato in diretta da TF1. La Francia vuole «togliere la possibilità di utilizzare armi chimiche» al regime siriano, affinché «mai più si debbano vedere le immagini atroci viste in questi giorni, di bambini e donne che stanno morendo», ha aggiunto il capo dell'Eliseo. Quanto ai tempi di un eventuale intervento, il capo dell'Eliseo si è limitato ad affermare: «Ci sono decisioni che prenderemo quando lo riterremo più utile ed efficace».


Il presidente francese ha avuto un colloquio telefonico con ​la cancelliera Angela Merkel «per confrontarsi sulla situazione internazionale». Lo ha comunicato il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert. Hanno discusso soprattutto degli attuali sviluppi in Siria, si legge in una nota, «nella comune preoccupazione per i recenti attacchi con sostanze velenose e per il rischio di un'erosione del rispetto internazionale del bando delle armi chimiche».
«La Germania non prenderà parte ad eventuali azioni militari in Siria. Nel caso in cui ve ne siano, perché ancora non è stato deciso», ha detto Merkel in conferenza stampa col premier danese a Berlino, precisando comunque di sostenere e appoggiare qualsiasi azione «per dare il segnale che questi attacchi chimici non sono accettabili»
. Delle prove dell'uso di armi chimiche aveva parlato anche la Ue: «Nel rapporto che abbiamo pubblicato domenica c'è scritto che in base ai nostri rapporti la maggior parte delle prove indicano che siano state usate armi chimiche in Siria nell'attacco del fine settimana» scorso, ha detto Maja Kocijancic, portavoce della Commissione europea rispondendo ad una domanda dei cronisti.

Nel pomeriggio, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni
ha condannato l’uso di armi chimiche in Siria, ma ha anche confermato che l’Italia non parteciperà ad azioni militari contro Damasco. Palazzo Chigi ha fatto sapere che il premier ha avuto diversi contatti telefonici con i leader internazionali, tra cui anche Angela Merkel. Nell’ambito delle sue conversazioni, Gentiloni ha ribadito la ferma condanna delle violazioni dei diritti umani e della inaccettabile violenza usata nei confronti delle popolazioni civili. Gentiloni avrebbe rassicurato i leader che, in base agli accordi internazionali e bilaterali vigenti, l’Italia continuerà a fornire supporto logistico alle attività delle forze alleate, contribuendo a garantirne la sicurezza e la protezione.
12-04-2018

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