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La Turchia espelle l'ambasciatore israeliano
Si aggrava il bilancio delle vittime negli scontri: sono almeno 60 i manifestanti palestinesi uccisi durante la rivolta contro l'esercito israeliano sul confine
Il bilancio delle vittime negli scontri a Gaza esplosi in concomitanza con l'inaugurazione della nuova ambasciata Usa a Gerusalemme è peggiorato nella notte: è salito infatti a 60 il numero dei manifestanti palestinesi uccisi durante la rivolta lungo la barriera difensiva tra la Striscia e lo stato ebraico.
I feriti sono circa 2.800. Il numero delle vittime è confermato anche dal ministero della Sanità della Striscia riferito dai media palestinesi. Lo stesso ministero segnala poi che è morta anche una neonata di 8 mesi a causa delle inalazioni dei gas lacrimogeni, portando così a 60 il bilancio complessivo. La piccola, Laila Anwar Ghandour, è morta, secondo il ministero della Sanità, a causa dei lacrimogeni «lanciati in modo casuale» dall'esercito israeliano contro i manifestanti palestinesi. Intanto il movimento islamico di Hamas ha fatto un appello a una nuova Intifada per vendicare i 59 palestinesi che hanno perso la vita ieri. «La reazione naturale alla morte delle persone che stavano protestando pacificamente dovrebbe essere una Intifada araba e islamica - ha detto il numero due di Hamas, Khalil al-Hayya -. La risposta palestinese deve essere chiara a Gaza e in Cisgiordania. Non c'è altra scelta, se non mettere a fuoco e fiamme Gaza e la Cisgiordania in risposta di quello che è successo».
Sempre di martedì la notizia che l'ambasciatore israeliano in Turchia Eitan Naeh è stato convocato al ministero degli Affari esteri turco ad Ankara e gli è stato chiesto di lasciare il Paese «a causa dei morti» a Gaza. Lo riferisce Haaretz. Sempre la Turchia ha preparato un «ponte aereo» per poter ricevere i manifestanti palestinesi rimasti feriti ieri dai soldati israeliani alla barriera di confine tra la Striscia di Gaza e lo Stato ebraico. A dirlo il ministro della Sanità turca Ahmet Demircan, spiegando che la Turchia è pronta a trasportare nel Paese i palestinesi feriti e che sta aspettando che siano conclusi i negoziati in tal senso.
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15-05-2018
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