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Caso Aquarius, Macron non si scusa

Ma dalla Francia non arrivano solo critiche, ma anche sostegno: «L'Italia è da anni di fronte a un afflusso massiccio di migranti e l'Europa non l'ha aiutata abbastanza»

La Farnesina ha convocato l'ambasciatore francese dopo le dichiarazioni di martedì del portavoce del partito del presidente Emmanuel Macron sul caso Aquarius. «Una forma di cinismo e di irresponsabilità» da parte dell'Italia. E il ministro dell'Economia Tria non vola a Parigi: salta il summit.

L'attacco francese è arrivato al termine del consiglio dei ministri a Parigi secondo quanto riferito dal portavoce Griveaux. La posizione del governo italiano sui migranti «è da vomitare», aveva attaccato il portavoce del partito di maggioranza francese En Marche. E proprio alla luce degli ultimi sviluppi, il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha deciso di cancellare il viaggio a Parigi, dove avrebbe dovuto incontrare l'omologo Bruno Le Maire. Lo confermano fonti governative. Resta confermato invece l'incontro di domani a Berlino con il ministro delle Finanze Olaf Scholz. La decisione del titolare di via XX settembre sarebbe giunta mentre il ministro stava per raggiungere l'aeroporto dove avrebbe preso il volo per Parigi nel primo pomeriggio.

Sulla vicenda Aquarius ha poi riferito in Aula il ministro Salvini. «Macron passi dalle parole ai fatti e domani mattina accolga i 9mila migranti che si era impegnato ad accogliere. La Francia ci dice che siamo cinici - ha aggiunto - ma dal 1° gennaio al 31 maggio ha respinto alle frontiere 10.249 persone, comprese donne e bambini disabili». «Non voglio - ha aggiunto Salvini - che bambini vengano messi su un gommone e muoiano nel Mediterraneo perchè qualcuno li illude che in Italia c'è lavoro e casa per tutti. Sono stufo». Per quanto riguarda la Spagna, «ringrazio il buon cuore del presidente Sanchez. Mi auguro e spero che eserciti la sua generosità anche nelle prossime settimane, avendo spazio per farlo». Salvini ha ricordato che l'Italia accoglie 170mila migranti e la Spagna 16mila.

«Se i francesi avranno l'umiltà di chiedere amici come prima, e si lavora nell'interesse di tutti, però insulti da parte di chi respinge e chiude i porti non li accettiamo - ha spiegato Salvini - Mi sembra che proprio in questi minuti l'ambasciatore francese sia stato convocato dal nostro ministro degli esteri per chiedere spiegazioni sugli insulti rivolti non a un governo ma a un popolo che è primo al mondo per solidarietà e accoglienza». Ma Macron insiste: «Chi cerca la provocazione? Chi è che dice 'io sono più forte dei democratici e una nave che vedo arrivare davanti alle mie coste la caccio vià? Se gli do ragione, aiuto la democrazia? Non dimentichiamo chi ci sta parlando e chi si rivolge a noi. Non lo dimentichiamo perché anche noi abbiamo a che fare con gli stessi...». Il presidente francese lo ha detto parlando in Vandea del caso Aquarius e della polemica con l'Italia, senza però mai nominare il ministro Matteo Salvini.

Da Parigi assicurano che la Francia tiene alla cooperazione con Roma sul tema dell'immigrazione. A dichiararlo è stato il ministero degli Esteri francese. Mentre monta l'incertezza anche sull'incontro previsto tra il presidente francese Emmanuel Macron e il premier Giuseppe Conte venerdì prossimo a Parigi, il Quai d'Orsay assicura di essere «perfettamente cosciente del carico che la pressione migratoria fa pesare sull'Italia e degli sforzi che quel paese assicura». «Beninteso nessuna delle dichiarazioni fatte dalle autorità francesi lo ha mai rimesso in causa, così come la necessità di coordinarci strettamente tra europei», ha dichiarato un portavoce. C'è necessità di arrivare rapidamente ad un accordo sulla riforma del regime di asilo europeo. «È il senso del lavoro che vogliamo portare avanti con i nostri partner italiani nei prossimi giorni e che sarà naturalmente al centro del colloqui previsti venerdì tra il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio italiano».

Ma dalla Francia non arrivano solo critiche. Ma anche sostegno: «L'Italia è da anni di fronte a un afflusso massiccio di migranti e l'Europa non l'ha aiutata abbastanza», dice la ministra degli Affari europei francese, Nathalie Loiseau, durante il question time del governo all'Assemblea nazionale. «Dobbiamo fare molto di più - ha aggiunto la Loiseau - Rivedere le regole di Dublino, rafforzare il controllo alle frontiere esterne dell'Ue, rafforzare Frontex e lottare più efficacemente contro i passeur».

13-06-2018

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