Grandi evasori, un bottino record da 2,3 miliardi
La Finanza ha individuato i maghi del raggiro: «Non parliamo del negoziante che dimentica di fare uno scontrino». Quasi 13 mila le persone sconosciute alle tasse
Le tasse sottratte alle casse del Fisco da parte dei grandi evasori ammonterebbero a circa 2,3 miliardi di euro in un anno e mezzo. La Guardia di Finanza, che li ha scoperti, sottolinea che «non si tratta di piccoli commercianti, artigiani e imprenditori, l'ossatura economica del Paese, sempre da tutelare».
Secondo la Finanza quindi, non si tratta della piccola impresa che «dimentica» di rilasciare uno scontrino, bensì di giganti dell'evasione, di soggetti «pericolosi» i cui patrimoni sono espressione diretta dei gravi reati tributari o economico-finanziari commessi. Ognuno di questi soggetti ha sottratto all'erario, in media, 2 milioni. I finanzieri hanno congelato e poi acquisito in via definitiva al patrimonio dello Stato oltre 1,3 miliardi. Intanto - nell'ultimo anno e messo - sono state beccate altre 12.824 persone del tutto sconosciute al fisco (evasori totali). Sono responsabili di aver evaso 5,8 miliardi di Iva. Sono state 28 mila le verifiche a carico delle persone e delle imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale. Poco meno di 23 mila i reati fiscali (emissione di fatture false, dichiarazione fraudolenta, occultamento di documentazione contabile)
Diciassettemila i responsabili individuati, 378 dei quali finiti in manette. Nel settore delle accise, i 5.300 interventi conclusi dalle Fiamme gialle hanno portato al sequestro di oltre 18.400 tonnellate di prodotti energetici, cui si aggiunge un consumo in frode pari a circa 225 mila tonnellate. Nel 2017 e nei primi cinque mesi di quest'anno, il valore degli appalti irregolari è di 2,9 miliardi di euro. Sono state denunciate oltre 6 mila persone, il 10% delle quali (644) è finito in manette. «La corruzione - sottolineano le Fiamme Gialle - è solo la punta dell'iceberg di un insieme di inefficienze e sprechi di risorse di cui si rendono colpevoli persone che, operando nel pubblico, procurano danni all'erario». |