Migranti, nel governo è sfida Trenta-Salvini
La ministra della Difesa rilascia un'intervista ad Avvenire nel giorno del vertice tra il vicepremier e il presidente del Consiglio e dopo lo scontro con Toninelli
La linea dura del ministro degli Interni Matteo Salvini sui porti chiusi continua a creare tensione e pure qualche imbarazzo nel governo. Stavolta è Elisabetta Trenta, responsabile della Difesa, in un'intervista ad Avvenire, a sfidare Salvini.
«Il Mediterraneo è sempre stato un mare aperto e continuerà ad esserlo. L'apertura è la sua ricchezza. La strada è regolamentare, non chiudere. La parola accoglienza è bella, la parola respingimenti è brutta. Poi accogliere si può declinare in mille maniere. E si può, anzi si deve, legare accoglienza a legalità - ha detto la ministra -. L'Italia non si gira dall'altra parte. Non l'ha fatto e non lo farà. C'è il diritto di assicurare un asilo a chi fugge dalla guerra. E il diritto di arrivare e trovare un lavoro. Ho guardato cento volte le foto di migranti e ho pensato sempre una cosa: una famiglia che mette un figlio su un barcone sperando di regalargli la vita va solo aiutata».
Prenta parla poi del ruolo delle Ong: «Dico basta a una eccessiva demonizzazione che non mi convince e non mi piace. Ci sono una maggioranza di organizzazioni luminose. Poi c'è anche qualche mela marcia che sfrutta l'emergenza migranti per fare business. La sfida - lo ripeto - è coniugare accoglienza e rigore. E capire che a volte si agisce per il bene e non sempre si arriva al bene. Soprattutto se manca un'azione coordinata».
La questione sarà al centro di un summit che il premier Giuseppe Conte ha convocato per oggi per confrontarsi con il suo vice e titolare dell'Interno, dopo il vertice di governo che si è tenuto ieri a Palazzo Chigi, in assenza di Salvini che si trovava in Calabria, proprio per discutere della vicenda immigrazione. |