Olimpiadi 2026, pressing su Torino e Appendino
Con una candidatura a due «è sicuro che l'Italia ha meno possibilità di vincere, non avendo le garanzie del Governo», dichiara il presidente del Coni Giovanni Malagò
Si cerca di salvare la candidatura alle Olimpiadi invernali del 2026. E piovono gli appelli alla sindaca di Torino Chiara Appendino perché non rinunci. Con una candidatura a due «è sicuro che l'Italia ha meno possibilità di vincere, non avendo le garanzie del Governo», dichiara il presidente del Coni Giovanni Malagò.
Malagò, intervistato in mattinata ai microfoni di Radio Anch'io, sottolinea poi che «siamo ancora in tempo, non credo che Losanna non ci prenda in considerazione, oggettivamente la gara è assolutamente aperta». Anche il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, fa un ultimo tentativo per far tornare Torino in corsa per l'organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2026. «Questa non è una sfida o una prova muscolare, approfitto per fare un ultimo appello alla sindaca Appendino, avevo battezzato io il tridente». «Io sono un inguaribile ottimista, ci sono non solo i 980 milioni per le Olimpiadi. Noi rinunciamo anche al tema del posizionamento del nome, è un peccato sciupare questa opportunità». Ma «senza le garanzie del Governo, ma io spero che questo non accada è chiaro che per sole due città trovare 400 milioni non è una cosa da poco. Ma spero sempre nel sostegno del Coni e l'appello al Governo resta aperto». Sui rischi che l'eventuale aggiudicazione dei Giochi all'Italia possa comportare più costi che benefici, Zaia ha risposto: «noi con Cortina abbiamo presentato un dossier chiaro, dettagliato, assolutamente low cost, da noi è mai stato registrato uno spreco».
Interviene poi anche il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che parlando della candidatura italiana per le Olimpiadi invernali del 2026 dice: «Se Torino si ritira per motivi politici, il dovere del governo è sostenere chi non si ritira. Da italiano, sportivo e vicepremier farò tutto il possibile affinchè i Giochi vengano fatti in Italia: mi piaceva il progetto che coinvolge l'intero arco alpino, ci sono rivalità di campanile ma se un progetto è utile a 60 milioni di italiani il mio dovere è andare avanti». |