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Roma, manifestazione Pd contro il Governo

Dal palco in piazza del Popolo, i principali esponenti dem Martina, Zingaretti, Gentiloni, Renzi) sono intervenuti contro manovra e politiche sull'immigrazione

Il Pd prova a rialzare. Il principale partito di opposizione si è raccolto in piazza del Popolo, a Roma, per una manifestazione che secondo gli organizzatori, a un'ora e mezzo dall'inizio, aveva radunato sono 50.000 persone. Nel mirino le politiche economiche e sociali del Governo.

«Oggi chi già teneva le bottiglie di champagne, perché loro brindano a champagne, per brindare al fallimento del Pd rimetta le bottiglie a posto e si prepari perché il partito combatterà dalla Val D'Aosta alla Sicilia per salvare l'Italia - ha detto dal palco il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, candidato alla segreteria del Pd -. In Italia c'è un governo che sfrutta i problemi delle persone ma non li risolve anzi li aggrava perché sono politiche che non guardano al lavoro, alla formazione, alla scuola e all'università ma creano altri debiti che i giovani dovranno pagare. Quindi siamo qua per dire che i democratici saranno in prima fila per ricostruire una alternativa a chi ha preso i voti raccontando i problemi ma non li risolve». «Di Maio e Salvini - ha aggiunto il numero uno della Regione - hanno vinto con gli inganni, e gli italiani cominciano a capire che quelle promesse non solo erano irrealizzabili, ma hanno forse anche un obiettivo politico: picconare l'Europa è contro gli italiani e gli europei. L'Europa va cambiata ma distruggerla è fare un favore a Trump, Putin, le grandi potenze che vogliono mangiarsi i nostri risparmi. Sembrano una succursale locale di chi odia questo Paese. Quindi dobbiamo combattere - ha concluso - I democratici saranno baluardo della ricostruzione di una alternativa».

All'attacco Matteo Renzi: «Di Maio è un ragazzo che vive una fase di grande difficoltà e chi gli vuole bene lo dovrebbe aiutare: se una persona festeggia perché l'Italia va in crisi, i mercati saltano, le famiglie rischiano significa che ha delle difficoltà. Di Maio non ha abolito la povertà, ma la matematica. Perché tutte le promesse che ha fatto non stanno neanche nel 2,4 per cento». «Questi incompetenti mettono a rischio l'economia. Prendono in giro i loro elettori, perché non manterranno comunque le promesse», ha detto ancora l'ex segretario. «E organizzare forme di resistenza civile contro la deriva venezuelana di Di Maio e Salvini. Non lasciamo il futuro a chi vuole vivere di condoni e sussidi». Di Maio «si è affacciato dalla finestra, ha chiamato una claque composta da parlamentari, col ruolo del parlamentare che viene svilito a ruolo di ragazza pon-pon del vicepremier di turno, che disegna una linea economica che ci porta dritti in Venezuela», ha concluso.

«Mi sembra una buona ripartenza non solo per il Pd: in piazza ho visto tante persone che non sono del Pd ma che vogliono opporsi a questo governo populista - sono invece la parole di Carlo Calenda arrivando all'evento -. Sono 25 anni che non vado ad una manifestazione. È importante essere qui e far sentire la nostra voce contro il governo. Il primo compito di un governo è mantenere in ordine il Paese e non solo i conti, e il governo non lo sta facendo. I populismo quando sono basati sulle menzogne poi si sciolgono presto, per questo è importante far sentire la nostra voce».

Il segretario Maurizio Martina ha accolto a Termini il primo treno speciale dei militanti. «Un segretario, c'è solo un segretario» hanno intonato i militanti lombardi. Oltre a bandiere del Pd, molte bandiere dell'Unione europea. «Grazie, guardatevi... Alla faccia di chi diceva che eravamo pochi. Questa è la piazza della speranza, del futuro. Dobbiamo andare avanti, e non cadere nel guado», ha esordito il segretario dei dem. «Il governo si prepara a tagliare sulla sanità e sulla scuola. Sono dei ladri di futuro», ha aggiunto. E a proposito di giustizia, «Salvini, restituisci i 49 milioni sottratti ai cittadini».
30-09-2018

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