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Agire
«Khashoggi ucciso nel consolato di Istanbul»

Ammissione dell'Arabia Saudita: morto durante una colluttazione. Eseguiti 18 arresti, rimosso dall'incarico il generale Ahmed al-Asiri, alto ufficiale dei servizi segreti

A quasi tre settimane dalla scomparsa del giornalista saudita Jamal Khashoggi, residente negli Usa e opinionista del Washington Post, entrato il 2 ottobre nel consolato saudita di Istanbul, arriva la svolta: il 59enne giornalista sarebbe stato ucciso nel consolato di Istanbul.

Venerdì sera la tv di Stato di Riad ha ammesso per la prima volta che Khashoggi «è morto nel consolato ma dopo una colluttazione e non per un disegno preordinato». In Arabia Saudita sono stati eseguiti 18 arresti ed è stato rimosso dall'incarico il generale Ahmed al-Asiri, un alto ufficiale dei servizi segreti coinvolto nella vicenda. Secondo le ipotesi messe sul vatvolo dal governo turco, l'uomo è stato torturato e ucciso nel consolato, poi i suoi resti sarebbero stati sepolti in luoghi remoti. La polizia turca ha continuato le ricerche in un bosco a 15 chilometri dal consolato, e in una fattoria a circa 90 chilometri di distanza. Ha anche sentito le testimonianze di 15 dipendenti del consolato, tutti di nazionalità turca. Pare tuttavia che i 15, incluso l'autista del console, avessero ricevuto un giorno di vacanza proprio il 2 ottobre, e quindi non possano confermare nulla di quanto sarebbe stato registrato in un nastro audio che avrebbe immortalato gli ultimi raccapriccianti momenti della vita di Khashoggi.

Gli inquirenti hanno intanto rivelato un fatto inedito: almeno due dei membri della squadra della morte arrivata da Riad per occuparsi di Khashoggi non erano atterrati a Istanbul il 2 ottobre, ma il giorno prima, e quindi è possibile che il personale del consolato abbia sentito o intuito qualcosa. Quanto alla registrazione audio, sta prendendo forma un piccolo giallo, che coinvolge gli americani: il ministro degli Esteri turco ha infatti confermato di «avere prove e informazioni» sulla morte di Khashoggi, e ha promesso di condividerle «con tutto il mondo», ma ha negato di «aver consegnato» al segretario di Stato americano Mike Pompeo una copia dell'audio. Il presidente Usa Donald Trump ha ammesso di essere anche lui convinto che Khashoggi sia morto, ma sta comunque prendendo tempo prima di condannare l'alleato saudita, e sembra disposto a credere che l'omicidio sia stato condotto da schegge impazzite dei servizi di intelligence.
20-10-2018


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