Manovra, oggi la lettera alla Ue
Scaduto il termine per la risposta a Bruxelles dopo la stroncatura della Legge di bilancio fatta dalla Commissione europea. In serata il Consiglio dei ministri
Arriva il giorno della risposta a Bruxelles. Il governo di Giuseppe Conte riunisce dunque il Consiglio dei ministri per replicare, nero su bianco, alla stroncatura della Legge di bilancio fatta dalla Commissione europea. Nelle intenzioni, tensioni nella maggioranza permettendo, c'è la volontà di evitare una procedura d'infrazione (data ormai per scontata) troppo dura.
Alla vigilia, tutti si sono arroccati sulle proprie posizioni. Il minsitro dell'Economia Tria (che lunedì non è stato invitato al summit, poi saltato, tra Salvini e Di Maio, e non l'ha presa affatto bene) tende per una previsione di crescita inferiore all'1,5%, quota che ogni istituto economico ritiene azzardata. E perché «non è il caso di apparire degli irresponsabili, è necessario mandare un segnale di serietà e di appeasement alla Commissione». A Tesoro ritengono più credibile una crescita all'1,1-1,2% nel 2019. Di Maio e Salvini però non sono d'accordo. «Cambiare opinione sarebbe come rinnegare l'efficacia delle misure che abbiamo proposto. Meglio, molto meglio, potenziare piuttosto la parte delle spese per investimenti» ha detto il leader della Lega. Il collega 5 Stelle gli fa eco: «Crediamo nella crescita che abbiamo individuato. Quindi la nostra manovra di bilancio resta fedele agli obiettivi che si è data».
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