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«Nuovo ponte? In piedi entro fine anno»
Così il premier Conte in mattinata a Genova, dove si è dato il via alla demolizione del moncone pericolante del Ponte Morandi, collassato ad agosto
«La demolizione del ponte è un momento importante perché scandiamo il primo passo di un percorso che speriamo sia il più breve possibile. È il riscatto di Genova, della Liguria e dell'Italia». Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte arrivando nella zona vicina alla cantiere del ponte Morandi per assistere alle prime operazioni di smantellamento del moncone.
«Ci eravamo impegnati perché questa ricostruzione avvenisse entro il 2019, possiamo confidare che il ponte sarà in piedi entro la fine dell'anno. Bisognerà attendere i primi mesi del 2020 per l'inaugurazione - ha proseguito Conte - . L'importante è che si prosegua modo spedito che la nostra forza come sistema Italia venga fuori in tutta la sua ampiezza e il mondo ci possa ammirare in questa attività di ricostruzione». La ricostruzione di questo ponte «sarà l'immagine rilancio del Paese», ha detto il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, presente insieme al premier, al governatore Toti, al sindaco Marco Bucci, e al prefetto di Genova Spena.
«Questo ponte non lo sta pagando lo Stato. Circa 200 milioni sono già stati dati agli sfollati, nelle prossime ore arriverà un altro bonifico da parte di chi doveva gestire questa infrastruttura e non l'ha fatto per mettere soldi anche per ricostruire il ponte. Quei soldi che avevamo bloccato nella legge di Bilancio, circa 500 milioni, li sbloccheremo e li utilizzeremo per altre grandi opere a favore dei cittadini», ha detto ancora Toninelli. |
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08-02-2019
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