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«Il vento del sovranismo non minaccerà l'Ue»

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato nelle scorse settimane un'intervista a Richard Heuzé, pubblicata da Politique Internationale

«Il sovranismo non minaccerà l'Ue. Nessuna lacerazione con la Francia». Lo afferma il presidente Sergio Mattarella in una intervista a Politique Internationale parlando del «vento del sovranismo» che imperversa in Europa e si prepara al voto di maggio.

«Vi è un gran numero di paesi che si trovano in situazioni senza precedenti. Ma non credo che questi cambiamenti possano avere conseguenze sul funzionamento del Parlamento, della Commissione e del Consiglio europeo, e meno ancora minacciare l'esistenza dell'Unione. La logica storica che sottende all'integrazione è più forte di tutte le polemiche, di tutte le contestazioni e di tutte le deviazioni - ha detto ancora il capo dello Stato -. Tanto più che stiamo assistendo all'emergere di una nuova generazione di giovani europei che sono al tempo stesso francesi ed europei, italiani ed europei, tedeschi ed europei, i quali viaggiano per tutta l'Europa in piena libertà, una libertà a cui non vogliono rinunciare. Ecco perché ho fiducia nel futuro, nonostante le difficoltà, che non vanno ignorate, ma neanche esagerate».

«Per le nostre società, l'antisemitismo è un vero e proprio veleno. Agisce come un virus estremamente pericoloso, in grado di infiltrarsi nel tessuto sociale delle democrazie. Un virus che malauguratamente, nonostante gli sforzi delle società europee, non è mai stato completamente debellato - afferma ancora il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella pubblicata da Politique Internationale -. La lotta contro l'oblio e la valorizzazione della memoria sono gli unici anticorpi in grado di sconfiggere le terribile malattia di antisemitismo. Ricordate queste parole di Primo Levi, iscritte all'ingresso del memoriale di Berlino dedicato agli ebrei d'Europa assassinati: "È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dirè. Ecco perché occorre instancabilmente preservare la memoria, raccontare, spiegare e non dimenticare. Perché questo virus, anche quando lo si crede sconfitto, rimane latente, come constatiamo ahimè in questo momento. Nel dicembre 2018 abbiamo allestito al Quirinale una piccola esposizione per ricordare l'adozione delle leggi razziali da parte di Mussolini nel 1938. A ottant'anni di distanza il messaggio non ha perso nulla della sua attualità».

E sulle relazioni Italia-Francia Mattarella non ha dubbi: «Il Forum economico che si è tenuto il primo marzo a Versailles, e che ha riunito le organizzazioni degli imprenditori dei nostri due Paesi, la Confindustria e il Medef, ha dimostrato che i nostri rapporti di lavoro non hanno subito lacerazioni».
19-04-2019


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